Dal sogno della ricerca al degrado, il fisico Prodi «Milioni al vento per l'impianto radar mai nato»

Dal sogno della ricerca al degrado, il fisico Prodi «Milioni al vento per l'impianto radar mai nato»
di Danilo SANTORO
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Venerdì 7 Gennaio 2022, 17:46 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 13:28

BRINDISI - Nelle sue parole c’è amarezza. Tanta. «Quello che sta accadendo in Puglia, ed in particolare a Mesagne e Torchiarolo, è semplicemente scandaloso». Lo dice a malincuore Franco Prodi, fisico di fama internazionale, titolare del progetto 0.75, denominato “Rivona”, RIschi per il VOlo e Nowcasting Aeroportuale. Un progetto che nella sua massima fase di sviluppo aveva permesso all’intera regione di avere a disposizione in provincia di Brindisi due radar a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altra, tra Mesagne e Torchiarolo.
Strumentazione calibrata per essere un supporto fondamentale nella prevenzione di particolari fenomeni atmosferici, alla base di disastri ambientali, che spesso hanno messo in ginocchio diversi settori economici della Puglia, ad iniziare dall’agricoltura. Di quella strumentazione, ora, però, è rimasto ben poco. Tutto fermo. E dal 2016, come riferisce Prodi, la comunità scientifica non ha mai potuto avere a disposizione i risultati provenienti dai radar installati tra Torchiarolo e Mesagne. E non è un caso, che questa sospensione coincida con l’estromissione di Franco Prodi dai vertici del progetto, dopo il suo mancato rinnovo dell’associatura al Cnr. Le due antenne si trovano a 90° rispetto alle piste dell’aeroporto. Si tratta di strumento di sicurezza con un potenziale incredibile, come riconosciuto e testimoniato dai risultati elaboratati, acquisiti a Torchiarolo e messi a disposizione della comunità scientifica mondiale. Radar con una capacità radiale, anche interna dei temporali, sincronizzabili, in grado di coprire ed essere efficiente in termini di prevenzione dei fenomeni atmosferici nell’intera regione Puglia.
Ma, ad oltre 15 anni di distanza dalla loro realizzazione, non hanno trovato ancora uno sbocco operativo concreto. Eppure, come nelle intenzioni iniziali del progetto di Franco Prodi con i radar di Torchiarolo e Mesagne, sarebbe stato possibile prevedere un temporale anche sei ore prima, ed eventualmente dirottare i soccorsi su una determinata zona, così come lanciare l’allerta ed evitare danni, conseguenze. Ed in alcuni casi come purtroppo avvenuto in Puglia anche salvare vite umane. Dal 2016 ad oggi di quel progetto, che aveva visto il coinvolgimento di Cnr, regione e Protezione Civile regionale si sono perse nel concreto le tracce della sua operatività.
Eppure Prodi, fratello del già presidente del Consiglio Romano Prodi e tra i maggiori esperti in Italia di fisica delle nubi, era riuscito a portare in Puglia, un impianto di ultima generazione, con una dotazione tecnologica e scientifica di cui la stessa regione, era sprovvista, prima dell’approdo in provincia di Brindisi di questi due radar.

Il progetto

Prodi ed i suoi collaboratori, dopo aver superato molte difficoltà nell’intercettazione del contributo europeo di un milione e ottocentomila euro passato attraverso un bando regionale nel settore dell’aerospazio e necessario per la realizzazione degli impianti, riuscirono a superare alcune prime resistenze delle comunità locali. Mai però, avrebbero immaginato un percorso così tortuoso nei palazzi decisionali, tra regione e centri di ricerca: qui il team del fratello dell’ex presidente del Consiglio auspicava collaborazione, condivisione, e supporto nel dotare i due radar di ogni necessità logistica ed economica per proseguire. A distanza di anni di quelle aspettative è rimasto ben poco: dopo l’estromissione di Franco Prodi, il progetto sembra essere stato affidato ad altri gruppi di radar meteorologia, non pugliesi. E le prospettive in termini concreti di dati e testimonianze dell’efficacia dei due radar, sembrano al momento sconosciute.
«La realtà è che ora le due aree sono in stato di abbandono e degrado.

Un patrimonio economico e scientifico – afferma Prodi- lasciato al proprio destino, dopo tutti gli sforzi fatti. Non merita la Puglia una cosa di questo genere. E’ stato mandato in malora un patrimonio di 8 milioni euro». Lo stesso fisico delle nubi sottolinea un altro aspetto. «Io sono in pensione dal 2010: ho continuato perché la ricerca scientifica continua a piacermi. Non ho nessun interesse personale, ma solo difendere i miei progetti, e purtroppo nessuno ne parla. Perché una cosa deve essere chiara: qui ad essere penalizzata e privata di una strumentazione così importante- conclude Franco Prodi- è l’intera comunità pugliese».

Le reazioni a margine

«Il progetto Rivona, "Rischi per il VOlo e Nowcasting Aeroportuale", avrebbe permesso alla Puglia di avere come punto di riferimento la provincia di Brindisi. Convocherò presto in audizione la Protezione Civile e i responsabili dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima per approfondire la questione», annuncia il Fabiano Amati, presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione. «Chiediamo che la Giunta provveda a dare opportuna informativa a riguardo e spieghi il perché del dietrofront», afferma anche il consigliere regionale di Forza Italia Paride Mazzotta.

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