Il Castello Alfonsino sarà salvato: pronto un ticket di 5 milioni

Il Castello Alfonsino sarà salvato: pronto un ticket di 5 milioni
di Francesco TRINCHERA
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Giovedì 19 Maggio 2016, 07:02 - Ultimo aggiornamento: 11:57
Sembra essere arrivata la svolta per il recupero del Castello Alfonsino e del complesso di Forte a Mare: il bene, infatti, rientrerà all’interno dei “Pon cultura”, considerati da molti come una delle maggiori fonti di finanziamento per la salvaguardia del monumento, soprattutto dagli atti vandalici che si sono susseguiti nel tempo.

A comunicarlo è l’onorevole Elisa Mariano, che in una nota annuncia il risultato ottenuto: l’importo è nell’ordine di 5 milioni di euro. La Mariano, nel ringraziare chi, a vario titolo, si è impegnato per il raggiungimento di questo risultato a livello politico e tra i funzionari della Sovrintendenza, rivolge un pensiero anche alle diverse associazioni che si sono mobilitate nel corso del tempo, come ad esempio la sigla “Amare Forte a mare”, tra i più accaniti sostenitori della necessità che il Castello rientrasse all’interno dei Pon cultura.
Nella scheda della proposta progettuale del ministero per i Beni e le Attività culturali, lo stesso monumento potrebbe costituire “un eccezionale attrattore non solo per la definizione di percorsi turistici dedicati alla scoperta del territorio, ma soprattutto per lo sviluppo territoriale”. Proprio per questo, nella proposta del Ministero c’è un riferimento esplicito alla necessità di un recupero completo del castello, che possa essere un presupposto «per il progetto di valorizzazione legato al riuso, compatibile con le esigenze di tutela del bene culturale al fine di promozione della conoscenza del territorio con azioni mirate alla crescita e allo sviluppo dell’area brindisina».
Gli interventi programmati saranno inerenti due tipologie: restauro e valorizzazione architettonica e valorizzazione, comunicazione, fruizione. Nel primo caso si tratta di un “un complesso di operazioni di risanamento, restauro e consolidamento finalizzati all’integrità materiale ed al recupero delle parti oggetto di intervento ai fini della salvaguardia e della trasmissione dei loro valori culturali, integrate da indagini diagnostiche, lavori impiantistici, adeguamento e implementazione dei percorsi di visita per la miglior fruizione pubblica, anche da parte di persone diversamente abili”, mentre nel secondo ricadono quelli inerenti “l’accessibilità e la visitabilità dell’intero circuito, di coglierne a pieno la spazialità architettonica, le peculiarità tecnico-costruttive, le stratificazioni storiche, le emergenze archeologiche e le testimonianze storico-artistiche”.
Gli interventi dovrebbero essere condotti utilizzando le tecnologie più avanzate, ed avranno il coordinamento di “Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Lecce Brindisi e Taranto” assieme al Segretariato Regionale per la Puglia, con l’intenzione di coinvolgere istituzioni locali, associazioni di categoria e culturali presenti sul territorio. Secondo il cronoprogramma stilato, il termine per la realizzazione del progetto è la metà del 2018.
La notizia dei 5 milioni per il Castello si aggiunge a quella dei circa 7 milioni di euro stanziati per i Beni culturali nella provincia di Brindisi nell’ambito del Patto per il Sud, secondo il consigliere regionale Fabiano Amati. Per il Comune capoluogo si parla della riqualificazione di Torre Testa e Torre Punta Penne, mentre ad Ostuni gli interventi saranno sul complesso monastico di San Francesco ed a Carovigno sul chiostro e prospetto principale del Convento del Carmine Maggiore. A Ceglie l’attenzione è spostata sul Castello ducale, a Cisternino sulla Torre dell’orologio e ad Erchie sulla biblioteca comunale, mentre per Oria si parla del fondo storico librario, per Fasano dell'ex asilo ‘Ignazio Ciaia’ del Chiostro dei minori osservanti e per Mesagne del Castello mesagnese. Infine, per tutta la provincia, ci dovrebbero essere degli stanziamenti per il Museo esperenziale con Spin-off dell'innovazione e della cultura.
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