Ferraris ancora senza sede: studenti
e docenti in strada a protestare

Ferraris ancora senza sede: studenti e docenti in strada a protestare
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Martedì 18 Ottobre 2016, 07:45 - Ultimo aggiornamento: 12:44
Una pellicola televisiva del 1987 intitolata “Ci siamo anche noi” racconta la storia di due studenti americani che provano a ritagliarsi una fetta di gloria nel proprio contesto sociale attraverso una messinscena che si risolve nel classico lieto fine dei lungometraggi Disney e qualche rimprovero da parte dei docenti.Lo stesso slogan è quello adottato dall’istituto professionale statale industria e artigianato “Ferraris” di Brindisi che ieri mattina ha dato seguito e concretezza alle proteste dei giorni scorsi per l’inagibilità dello stabile che ospita le proprie attività. La manifestazione era stata annunciata dopo una serie di episodi e atti simbolici che hanno coinvolto non solo gli studenti ma anche il corpo docente, il personale ata e la dirigente Rita Ortenzio De Vito, vera anima della mobilitazione. Non si era tirata indietro quando con un lucchetto e del nastro da cantiere aveva sigillato l’ingresso dell’istituto; non lo ha fatto neanche ieri mattina quando si è posizionata in testa al lungo corteo che, dal piazzale Di Summa, ha attraversato la città fino al centro storico.

“Ci siamo anche noi”, per l’appunto, perché l’intero istituto professionale è unito intorno al suo intento: segnalare alle autorità competenti che non si può prescindere da una risoluzione immediata del problema di ritrovarsi sprovvisto di una sede. L’edificio, infatti, si trova in condizioni pietose ed è stato giudicato pericoloso, dunque inagibile. Per questo motivo il primo giorno della “didattica alternativa” stabilita dalla stessa preside è stato dedicato alla contestazione pubblica. Al contrario del film citato, nessuna messinscena, ma solo la volontà di alzare la voce e di fare chiarezza sul futuro prossimo del Ferraris.
 
Il quartier generale del raduno è stato il piazzale antistante al plesso che sorge in via Adamello, là dove sono stati ultimati i preparativi e fornite le direttive utili a tutti i partecipanti. Alla folta squadra messa in campo dalla De Vito si sono uniti alcuni genitori degli studenti sostenitori della causa portata avanti con vigore dalla dirigente scolastica.
Prima di partire, è stato atteso il nullaosta delle forze dell’ordine chiamate a sorvegliare il corteo. A passo costante i ragazzi e i professori si sono mossi dal quartiere Cappuccini attraverso via San Leucio e via Consolazione prima di immettersi in via Lucio Strabone. Proprio in questo tratto dell’itinerario le remore iniziali hanno lasciato posto alla convinzione e all’incitamento reciproco. Alle parole pronunciate al megafono da uno dei docenti più accesi e da un rappresentante degli studenti hanno fatto eco le grida della folla, così veementi da spingere molti cittadini ad affacciarsi incuriositi dalle finestre delle proprie case.

Il corteo ha tagliato via Appia mentre gli agenti della municipale hanno bloccato il traffico automobilistico; ad andamento sempre più convinto i manifestanti hanno percorso via Tor Pisana, superato la biblioteca provinciale e hanno fatto tappa in via Dalmazia. Il passaggio davanti al palazzo che ospita il Provveditorato è stato accompagnato da una bordata di fischi prima di procedere verso il cavalcavia De Gasperi.
Durante tutto il percorso sono stati intonati dei cori da stadio adattati alla tematica in questione; un modo per sottolineare la presenza di tanti giovani che ieri più di altre volte hanno dimostrato il proprio attaccamento alla scuola.
Tra le ultime fermate, da segnalare piazza Matteotti e piazza Santa Teresa, luoghi in cui la presenza dei manifestanti si è fatta più concitata. Da lì, una delegazione di quindici persone ha raggiunto il palazzo della Prefettura ed è stata accolta dal prefetto Annunziato Vardè che ha dato ampie rassicurazioni sulla risoluzione del problema.
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