A Brindisi una stazione per i soli treni merci: il progetto per evitare il centro

A Brindisi una stazione per i soli treni merci: il progetto per evitare il centro
di Francesco TRINCHERA
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Sabato 24 Luglio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15:44

La città di Brindisi tira le somme dopo la serata ad alta tensione di giovedì a causa della perdita di materiale infiammabile (butilene) da un vagone cisterna, a cui hanno posto rimedio le forze dell’ordine e che ha causato la chiusura e l’evacuazione della stazione ferroviaria ed il blocco delle vie limitrofe. Ad emergenza finita, il sindaco Riccardo Rossi ha parlato di «un rischio altissimo» che si è corso, così come del fatto che si stanno raccogliendo «tutte le informazioni su quanto accaduto per fare le giuste valutazioni».

Il transito in città

Il tema principale è quello del transito dei vagoni merci all’interno della città, per cui è in fase di realizzazione una bretella che consentirà il passaggio dei treni a sud di Brindisi, quasi completata per una prima parte (nonostante alcuni intoppi burocratici) e finanziata per una seconda, di competenza di Rfi.

Lo stesso progetto prevede la realizzazione di una stazione da dedicare esclusivamente ai treni merci «con binari - specificano da Rete ferroviaria italiana - capaci di accogliere treni lunghi fino a 750 metri». La stessa Rfi ha voluto anche precisare «che il trasporto delle merci su ferrovia è e resta una modalità con altissimi livelli di sicurezza qualunque sia la natura delle merci trasportate e qualunque sia il tragitto percorso», che si ottengono «grazie agli stringenti protocolli adottati, alle norme vigenti e ai controlli previsti», e che sarebbero stati attivati anche nell’emergenza di giovedì.

La posizione dei sindacati di polizia

La questione, in ogni caso, ha sollevato diverse polemiche, a partire dai rappresentanti delle forze dell’ordine, come il Sindacato autonomo di Polizia, che ha rivendicato di aver segnalato più volte «la carenza degli organici presso la Polizia ferroviaria di Brindisi» e di aver posto «il problema della sicurezza dello scalo ferroviario e del transito delle merci pericolose destinate ai presidi produttivi dell’area industriale». Il segretario nazionale Francesco Pulli sottolinea come la Polizia ferroviaria «a causa della riduzione organica del personale non riesce a garantire il servizio d’istituto in turni h24», ed i controlli da anni «vengono effettuati durante la giornata solo dalle 8 alle 20». Il sindacato ritiene sia stata una fortuna che l’evento «si sia verificato quando la stazione ferroviaria era presenziata» e perciò richiama le istituzioni (parlamentari, sindaco ed altri) «a non sottovalutare quanto si è registrato nella giornata di ieri (giovedì, ndr). Il richiamo finale è ad «aggregare personale alla Polizia ferroviaria di Brindisi per garantire l’estensione dei controlli di sicurezza in attesa che il ministero dell’Interno trasferisca in modo permanere il personale necessario per ripristinare il turno h24».
La rappresentanza provinciale di un altro sindacato di Polizia, il Siap, ha rievocato rischi simili alla tragedia di Viareggio del 2009 e rimarcato anch’esso l’impossibilità «a coprire gli orari di servizio dalle ore 20 alle ore 7 del giorno successivo». Nel chiedere turni di vigilanza che coprano l’intero arco della giornata, il Siap ha criticato il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che pur avendo assicurato attenzione alla Polizia ferroviaria, non sostituirebbe «nemmeno coloro che vanno in quiescenza, aggravando la mancanza di personale che è divenuta insostenibile, anche per l’età anagrafica dello stesso». Come per il Sap, c’è un appello ai politici di ogni schieramento «sia per garantire dei collegamenti ferroviari, degni di questo nome, sia per tutelare la sua cittadinanza», con l’augurio «che sia ripristinato al più presto il sistema di video sorveglianza nello scalo di Brindisi, sarebbe un ottimo segnale per garantire la sicurezza dei suoi cittadini».
L’invito a non sottovalutare quanto accaduto arriva anche da Cesare Mevoli e Teodoro Carlomagno di Fratelli d’Italia, che riprende molte delle istanze sull’impossibilità di garantire la sorveglianza lungo tutte le 24 ore della giornata. Da qui la richiesta del rafforzamento dell’organico della Polfer, per gli esponenti di Fdi «potrebbe essere impegnato anche personale qualificato del settore vigilanza privata».

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