Spiaggia colma di rifiuti: bagnanti-volontari la ripuliscono

Spiaggia colma di rifiuti: bagnanti-volontari la ripuliscono
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Lunedì 28 Giugno 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 07:31

In attesa dell’intervento del privato, al quale la Regione Puglia ha dato in concessione l’arenile dell’ex lido Poste, ci pensano i volontari a ripulire parte del litorale nord brindisino. Il degrado, infatti, non riguarda solo la spiaggia proprio accanto al lido Oktagona ma purtroppo la maggior parte dei tratti liberi, alla mercé dei troppi sporcaccioni che li deturpano. Come se non bastasse tutto il materiale trasportato dal mare. E così, un gruppo di cittadini ha deciso di ripulire una parte della spiaggia che si trova in zona Sbitri. Spiaggia libera che, come tante altre, era in evidenti condizioni di degrado, deturpata da un “mix” di spazzatura proveniente dal mare e da terra. Tutto il materiale raccolto e messo in grossi sacchi neri è stato provvisoriamente appoggiato alla staccionata alle spalle dell’arenile, in attesa dell’intervento di raccolta da parte degli addetti di Ecotecnica.
Meno fortunato, almeno per il momento, è come detto l’ex lido Poste. Dopo la pulizia dei giorni scorsi proprio da parte del personale di Ecotecnica, infatti, come denunciato dal sindaco Riccardo Rossi la spiaggia è stata nuovamente presa di mira da ignori sporcaccioni. Che, evidentemente, a giudicare dai rifiuti abbandonati sono frequentatori - impossibile capire se saltuari o abituali - di quel tratto di costa. La spiaggia, come ha già chiarito il Comune, è di competenza della Regione che quest’anno l’ha concessa ad un privato.
Ed è proprio l’intervento da parte del Comune al posto del privato uno dei comportamenti contestati dal coordinatore provinciale di Idea Claudio Niccoli, che chiede l’intervento della Corte dei conti parlando di vicenda che ha dell’incredibile. «Partiamo da un assunto: ogni anno - esordisce Niccoli - il Comune, ed anche negli ultimi tre anni, ha provveduto attraverso la Ecotecnica, alla pulizia della spiaggia ex lido Poste, di proprietà del demanio regionale, con una eccezione, quest’anno il concessionario era un privato, titolare di una affidamento temporaneo da parte degli uffici regionali, come risulta dalle carte ufficiali. Il Comune con una delibera d’urgenza ha provveduto a pulire l’arenile con una pratica amministrativa che si chiama esecuzione in danno, cioè io intervengo per conto tuo e poi ti chiedo i danni. Questa pratica nel caso dell’ex lido Poste è stata e rimane una terribile forzatura politica amministrativa, per diversi motivi. Il primo tra tutti è che l’intervento di questo tipo prevede la notifica al proprietario, non credo che questo sia avvenuto». Non solo. Il privato, spiega infatti il coordinatore di Idea, «è in possesso di documentazione probante che, precedentemente all’intervento dell’amministrazione comunale è stata effettuato un intervento di pulizia con il relativo smaltimento dei rifiuti, effettuato con ditte autorizzate e con relative fatture».

La polemica

La seconda questione, per la quale Idea chiede l’intervento della Corte dei conti, ha alla base un sospetto. «Come è possibile - si chiede Niccoli - che ogni anno il Comune sia intervenuto per le pulizie del lido con proprie risorse di bilancio non essendo il proprietario? Come mai quest’anno l’amministrazione comunale folgorata sulla via di Damasco ha eseguito l’intervento in danno? Forse per penalizzare un soggetto privato che grazie alla propria intraprendenza voleva e vuole investire sul territorio o meglio sull’ex lido Poste».
E ancora: «Come mai il Comune, più volte sollecitato dalla Regione a prendersi in carico l’ex lido Poste ha sempre espresso un diniego ed invece quest’anno, dopo aver appurato che la Regione aveva dato in concessione per un anno il lido ad un privato ha avanzato una sua richiesta di opzione per l’utilizzo. Con quale progetto? Con quale investimento? Con quali fondi? Ma soprattutto con quale idea di sviluppo non avendo approvato, il piano della costa». Questo, per il coordinatore provinciale del movimento, confermerebbe l’intenzione del Comune di Brindisi di «contrapporsi ad una iniziativa privata, diventando competitor senza nessuna linea guida o progetto complessivo per l’interesse pubblico».
Infime l’ultimo tassello «di questa triste storia».

Il privato che avrebbe recuperato e reso fruibile quel tratto di costa, conclude Niccoli, «ha avuto un diniego sul progetto presentato le cui motivazioni risultano essere allucinanti o peggio mettono a rischio l’intero comparto urbanistico di tutte gli altri lidi». Il concessionario «si tutelerà davanti al Tar» e l’eventuale vittoria «dimostrerà per l’ennesima volta l’incapacità di una amministrazione». La sconfitta, invece, «metterebbe a rischio l’intero comparto delle spiagge limitrofe».

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