Qualità della vita a Brindisi: piccoli passi avanti per i bambini, ma in difficoltà giovani e anziani

Qualità della vita a Brindisi: piccoli passi avanti per i bambini, ma in difficoltà giovani e anziani
di Antonio SOLAZZO
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Martedì 30 Maggio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:32

Brindisi guadagna cinque posizione nella classifica sulla qualità della vita relativa ai bambini ma perde terreno, invece, per quanto riguarda giovani e adulti. È questo il bilancio emerso dalle graduatorie stilate da un’analisi condotta dal Sole 24 Ore e declinata nelle tre differenti fasce d’età: il capoluogo adriatico si conferma poco appetibile – e soprattutto poco vivibile – per i ragazzi e per i più anziani, categorie da sempre in difficoltà e troppo spesso costrette ad allontanarsi dalla propria città natale. 
Gli indici generazionali, arrivati alla terza edizione dopo la prima pubblicazione nel giugno del 2021, sono calcolati in base a dodici parametri statistici forniti da fonti certificate e costituiscono sequenze utili a misurare le risposte dei territori alle esigenze specifiche, ai servizi e alle condizioni di vita e di salute dei tre target presi in esame. Sono dieci le new entry all’interno del panel degli indicatori, ventiquattro (su trentasei) sono invece stati confermati rispetto allo scorso anno. I principali cambiamenti o sbalzi, dunque, sono leggibili attraverso questa spiegazione. L’indagine, quindi, mette in luce i punti di forza e le criticità presenti in larga scala in tutte le città italiane. 
Nella classifica relativa alla qualità della vita per i bambini, Brindisi sale all’ottantunesimo posto (su centosette province) con un punteggio di 359,72 che gli vale il gradino più basso del podio in ambito pugliese dopo Lecce (cinquantacinquesima) e Bari (settantunesima): più vicine Barletta-Andria-Trani (ottantaquattresima) e Taranto (ottantacinquesima), staccata invece Foggia (novantesima) che chiude il discorso regionale. 

Il report

Nel dettaglio, la provincia brindisina prova a spiccare nei parametri relativi agli asili nido (cinquantottesima posizione, la seconda pugliese dopo Taranto) e allo spazio abitativo (sessantatreesima posizione, dietro solo a Lecce ventunesima), ma si trova relegata alle zone più basse per quanto riguarda i giardini scolastici (centoduesima posizione su centosette, ultima realtà pugliese) che rappresentano il dato più negativo di questa classifica. Più pesante la classifica sulla qualità della vita dei giovani, elenco che vede la provincia di Brindisi all’ottantasettesimo posto (432,60 punti) con una differenza di ben tredici posizioni rispetto al 2022. Nonostante la netta diminuzione, però, il capoluogo adriatico si afferma come il primo in Puglia, davanti a Bari (ottantottesima) e a Foggia (novantatreesima). BAT si stanzia al novantaquattresimo posto ma cresce di ben dodici posizioni rispetto allo scorso anno, mentre Taranto si aggiudica la poco ambita maglia nera chiudendo la graduatoria. 
Nello specifico, Brindisi emerge per quanto concerne il quoziente di nuzialità (ovvero i matrimoni celebrati ogni mille abitanti) con il dodicesimo posto generale (con un valore pari a quattro) e l’età media al parto grazie al sedicesimo posto con 31,9 anni di media al primo figlio (podio pugliese). Male, invece, la statistica sui laureati (settantanovesimo posto, seconda però solo a Bari), sui Neet (ottantasettesima posizione) e sulla disoccupazione giovanile, con la provincia di Brindisi nella flop tre regionali a causa dell’ottantanovesimo posto su centosette. Fa riflettere infine, soprattutto in periodo di elezioni, il dato relativo agli amministratori comunali under quaranta, dove Brindisi si piazza solo al novantaseiesimo posto, davanti in Puglia solo alla provincia di BAT. Una posizione in meno, in conclusione, nella classifica generale relativa alla qualità della vita degli anziani: Brindisi si trova all’ottantacinquesimo posto (379 punti) e, insieme a Taranto, fa registrare il peggior piazzamento pugliese.

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