Servizi sociali, l'appello dopo la pace tra Brindisi e San Vito: «Subito il Consorzio»

Servizi sociali, l'appello dopo la pace tra Brindisi e San Vito: «Subito il Consorzio»
di Francesco TRINCHERA
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Lunedì 9 Maggio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17:15

Se da un lato le istituzioni trovano un accordo sulle risorse di bilancio per l’Ambito territoriale Brindisi 1, dall’altro non cessa di far discutere la situazione che si è creata tra Brindisi e San Vito sul tema dei servizi sociali. Come detto, proprio i due Comuni facenti parte dell’ambito territoriale avevano comunicato sabato di aver raggiunto l’accordo sulle risorse di bilancio, con la suddivisione delle quote di cofinanziamento tra i due enti locali: 263mila euro, invece dei 400mila inizialmente richiesti a fronte dei 110mila versati negli anni passati, da San Vito ed il restante milione e 750mila euro dal capoluogo. Tutto questo nell’ottica di uno «sforzo comune» poter garantire «attenzione per i propri cittadini, i servizi offerti e gli attuali livelli occupazionali».

La posizione della Cgil

Accordo a cui plaude il segretario Cgil Antonio Macchia che chiede «una condivisa dinamica gestionale della co–programmazione e co–progettazione, in grado di riorganizzare i servizi secondo le indicazioni del quinto Piano regionale delle politiche sociali, e di intercettare le importanti risorse economiche sia di fondi specifici, sia legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza». Al di là delle polemiche, secondo il sindacalista «il Consorzio ora si deve fare al più presto perché non si può rischiare di sospendere i servizi alla scadenza delle proroghe, né di restare vincolati al piano di rientro del comune di Brindisi, che costringe a un taglio di spesa del 20 per cento su tutti i servizi sociali». I percorsi del welfare, secondo Macchia, riguarderanno l’assistenza agli anziani ed ai disabili, così come quelle ai nuclei famigliari in povertà assoluto.

Il segretario della Cgil, inoltre, dice di non accettare «critiche nei confronti dei lavoratori», per l’apporto dato anche nel momento in cui la pandemia mordeva maggiormente e chiede di accelerare con il Consorzio «passando dall’atavica esternalizzazione dei servizi ad una gestione diretta degli stessi», evitando «continui cambi d’appalto e quei fenomeni di dumping contrattuale che mettono in crisi i lavoratori e l’utenza». Il tutto, sfruttando anche le opportunità messe a disposizione, come quelle dal Pnrr.

Il fronte politico

Il dibattito sui servizi sociali è stato però anche terreno di scontro politico, non solo tra opposte fazioni. Claudio Niccoli di Idea per Brindisi da un lato rivendica di aver avuto ragione sul fatto che il sindaco di San Vito dei Normanni abbia dovuto «mettere più soldi per i servizi sociali dell’ambito Brindisi 1» e dall’altro, proprio per questo, critica chi «pur di attaccare il sindaco della città», ha difeso la prima cittadina sanvitese Silvana Errico, «buttando a mare operatrici ed operatori del settore» e le esigenze degli utenti, come quelle dei diversamente abili, e più ad ampio spettro «quei servizi da anni considerati fiore all’occhiello della Puglia ed oltre». Anche per questo per Niccoli i tanti interventi, tra cui molti che teoricamente sono nel campo di alleanze di Idea, «hanno preferito la partigianeria a prescindere, il difendere la poltrona sanvitese dei loro amici di partito probabilmente redarguiti da una sindaca “forte”». Più in generale, dopo aver rivolto parole estremamente aspre di critica contro questi ultimi, il rappresentante della formazione fondata da Gaetano Quagliariello si colloca in un centro «non geometrico», dicendosi «abituati a ragionare a confrontarci a discutere» ma non «ad accettare imposizioni da nessuno».

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