Provincia addio, “Santa Teresa” in Spa

Provincia addio, “Santa Teresa” in Spa
di Roberta DENETTO
3 Minuti di Lettura
Domenica 10 Dicembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 22:09
Prudenza nelle valutazioni, ma sembra essere meno negativa la prospettiva dei dipendenti della Santa Teresa spa, società partecipata della Provincia di Brindisi. Di fatto l’anno terribile volge al termine e il 2018 dovrebbe garantire comunque maggiori entrate in virtù della finanziaria attualmente all’esame parlamentare. All’indomani della riunione barese con la Task Force regionale per il lavoro, il quadro è quello delle maggiori garanzie. L’evoluzione della situazione oggi è meno nebulosa.
In sede regionale la delegazione brindisina, composta tra gli altri dall’amministratore della partecipata Giuseppe Marchionna e da Domenico Tanzarella, attuale presidente facente funzione della Provincia, ha ricevuto informazioni importanti sul fronte della cassa integrazione. Il governatore Michele Emiliano ha, infatti, inoltrato già una richiesta formale al Ministro Poletti di proroga, in regime di prosecuzione, della copertura degli ammortizzatori sociali anche per i dipendenti della Santa Teresa. Pare, peraltro, che la Regione abbia le risorse economiche funzionali alla cassa integrazione. La finanziaria contiene in effetti indicazioni in questo senso: la proroga del regime di cassa integrazione a condizione che le Regioni di riferimento garantiscano opportuna copertura e che ci sia sostanziale accordo sui piani industriali.
Tornando alle latitudini brindisine adesso l’attenzione è concentrata anche sul piano industriale allo studio della dirigenza aziendale.
 
«La bozza del documento – sostiene Giuseppe Marchionna – è strutturata ma dovrà essere ulteriormente approfondita.
Il piano, pur essendo di competenza della società partecipata, chiama in causa comunque e direttamente la Provincia. Ma lo sforzo che stiamo producendo va nella direzione di un graduale e parziale autonomia dalla Provincia. L’obiettivo è quello di pesare finanziariamente sempre meno sulle casse dell’Ente. Obiettivo che stiamo provando a raggiungere attraverso le convenzioni con i Comuni del territorio e con l’apertura all’esterno nella misura del 20%».
Questo in sostanza significherebbe poter partecipare a gare a evidenza pubblica ben oltre i confini provinciali, andando a registrare entrate al di fuori del rapporto in essere con la Provincia che vedrebbe attenuato il peso finanziario della partecipata sul già deficitario bilancio di riferimento. La prospettiva sembra essere quella di traghettare la Santa Teresa verso lo status di vera e propria Spa non più assistita dalla Provincia. La chiave di lettura è chiaramente imprenditoriale.
Ad ogni buon conto al momento tutto ruota intorno all’approvazione della finanziaria che dovrebbe sciogliere il nodo su diverse questioni collegate. Dopo l’ipotesi di proroga della cassa integrazione, i riflettori sono puntati su Roma anche per ciò che concerne la dotazione finanziaria complessiva che la finanziaria svincolerà: Si parla di 270 milioni di euro su base nazionale. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA