Sacerdote scomunicato celebra messa in latino. Il vescovo: «Chi partecipa commette peccato mortale»

Enrico Bernasconi mentre celebra la messa in latino nell'Hotel Palazzo Virgilio di Brindisi (foto Max Frigione)
Enrico Bernasconi mentre celebra la messa in latino nell'Hotel Palazzo Virgilio di Brindisi (foto Max Frigione)
di Salvatore MORELLI
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Domenica 26 Marzo 2023, 17:50 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 21:40

Un ex sacerdote, scomunicato dalla Chiesa perché non riconosce il vicariato di papa Francesco I, è ospite questo pomeriggio in città in un incontro organizzato presso l'hotel Palazzo Virgilio di Brindisi. Allertando non poco la diocesi di Brindisi: «Quel prete è scomunicato e chi partecipa a un suo incontro cade in peccato mortale ed è tenuto a chiedere l’assoluzione al confessore. Si invitano quindi i fedeli, che hanno a cuore la comunione ecclesiale, a non prender parte a tale incontro». Queste le parole che il vescovo Giovanni Intini ha rivolto ai fedeli brindisini attraverso un comunicato apparso sul sito web dell'Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni a riguardo del “signor” Enrico Bernasconi.

«Il vero papa è Benedetto XVI non Bergoglio»

Viene infatti definito “signor” e null'altro l'ex sacerdote di San Severo (in provincia di Foggia) da quando è in corso “ipso facto” nella scomunica “latae sententiae” avendo dichiarato, il 28 aprile 2020, sul sito internet “Rivelazione.net”: “Il vero papa è Benedetto XVI, non Bergoglio!” E poi: «Io celebro messa in un unione con il vero Vicario di Cristo».

Dopo quanto accaduto la curia ha stabilito quanto segue: «Non essendoci stato fino ad oggi alcun atto di pentimento e di ritrattazione da parte del signor Bernasconi - continua nel suo messaggio il vescovo Intini -, egli permane fuori dalla comunione ecclesiale. Altresì è fatto divieto ai presbiteri parroci e rettori di chiese, amministratori parrocchiali e superiori di istituti religiosi di concedere al suddetto signor Bernasconi luoghi di culto e spazi interni o esterni di proprietà di enti ecclesiastici».

Dopo quanto espresso e in seguito all'arrivo della scomunica (in data 19 ottobre del 2020), si legge ancora nella lettera: «Il signor Bernasconi non è in comunione con la Chiesa universale e quindi non può esercitare in modo legittimo il ministero presbiterale: le celebrazioni da lui presiedute e i sacramenti da lui amministrati sono illeciti e nessun fedele può e deve prendervi parte».

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