Sabbia rimossa dalla spiaggia libera: 3mila euro di multa al titolare del lido privato

Sabbia rimossa dalla spiaggia libera: 3mila euro di multa al titolare del lido privato
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Mercoledì 13 Luglio 2022, 11:11 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 21:54

BRINDISI - Spiaggia spostata dalla spiaggia libera a quella privata: multato il gestore dello stabilimento balneare, lungo il litorale nord di Brindisi. La Capitaneria di Porto del capoluogo congiuntamente alla Polizia Locale di Brindisi, dopo aver raccolto la denuncia del sindaco Riccardo Rossi e visionato il video, pubblicato domenica scorsa sul sito della testata giornalistica “Senzacolonnenews”, nel quale appariva un mezzo tipo “bobcat” intento a movimentare sabbia, ha proceduto ad effettuare una attività di indagine tesa a verificare eventuali abusi perpetrati a danno del pubblico demanio marittimo. A seguito del sopralluogo sull’area demaniale in questione posta sul litorale nord di Brindisi, e dopo aver acquisito il file del video, i militari del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera di Brindisi ed il personale della Polizia Locale di Brindisi, hanno proceduto alla verifica degli atti autorizzativi in possesso al concessionario della struttura balneare necessari per l ‘effettuazione di tale attività.

Le indagini

In particolare è stato accertato che lo spostamento della sabbia dalla spiaggia libera a quella in concessione, era stato eseguito senza la preventiva autorizzazione prevista dalle “linee guida per la manutenzione stagionale delle spiagge” emanate dalla Regione Puglia, oltre che con mezzo non idoneo (bobcat con benna chiusa). Le linee guida in questione prevedono infatti che “durante la stagione balneare è consentito provvedere alla ordinaria pulizia delle spiagge per la rimozione dei rifiuti (da differenziare), in via prioritaria, manualmente ovvero con l’uso di dispositivi meccanici per la vagliatura delle sabbie e la raccolta dei rifiuti (es. pulisci spiaggia)”. Al titolare della struttura balneare è stata pertanto comminata la prevista sanzione amministrativa pecuniaria dell’importo massimo di 3.098 euro.

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