Amministrative, Pd e alleati provano a convincere Rossi: un passo indietro per non spaccare la coalizione

Vertice decisivo tra il primo cittadino e Brindisi Bene Comune

Riccardo Rossi
Riccardo Rossi
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Mercoledì 15 Marzo 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:09

Silenzio assoluto dal sindaco Riccardo Rossi e da Brindisi Bene Comune sull’esito della riunione del movimento del primo cittadino tenutasi nella serata di ieri ad andata avanti per diverse ore.

L'ipotesi di un passo indietro

In discussione, secondo il poco che trapela in queste ore, c’è il possibile passo indietro del primo cittadino di Brindisi che, proprio in questi giorni, è sotto il pressing del Pd non solo locale ma anche regionale. L’obiettivo dichiarato, infatti, è quello di non perdere quanto costruito, anche in termini di competenze, in questi anni ma, al contrario, di provare a valorizzarlo per quanto possibile.

Il sostegno degli alleati

Ruolo e capacità che gli hanno riconosciuto pubblicamente, nei giorni scorsi, diversi partiti e movimenti del cosiddetto “campo largo progressista”. A partire, naturalmente, da Brindisi Bene Comune che, con la capogruppo Anna Maria Calabrese, ha chiarito la scorsa settimane che «sicuramente, ad oggi, l’unico candidato sindaco si chiama Riccardo Rossi. Ma la questione non verte necessariamente intorno al nome. Piuttosto, su chi possa essere la persona migliore per guidare la futura amministrazione. Ed io mi sento di dire che, alla luce dei risultati ottenuti, dei milioni portati a casa, dei bandi vinti, del riordino in settori chiave come quello delle politiche abitative, bisognerebbe dare continuità a quello che è stato iniziato».
Una stima che è stata esplicitata perfino dal presidente della Regione Michele Emiliano qualche tempo fa, poco prima di ricordare proprio a Rossi le difficoltà nella creazione della nuova coalizione allargata al Movimento 5 Stelle. Un obiettivo ritenuto strategico a livello nazionale ma anche, soprattutto in vista delle prossime elezioni regionali, a livello pugliese.

Tanto da “sacrificare” la riconferma di Rossi cedendo proprio al M5S l’onore e l’onere di fare il nome del prossimo candidato sindaco.

L'irrinunciabile accordo Pd-5 Stelle

Una decisione che non ha certo fatto felice l’attuale primo cittadino, il quale nei giorni scorsi, pur confermando l’importanza dell’accordo centrosinistra-5 Stelle, si è chiesto ed ha chiesto agli alleati come potrebbe un candidato del Movimento rappresentare la continuità amministrativa, considerato che dal vice presidente del M5S Mario Turco al gruppo consiliare, tutti hanno sempre rivendicato il fatto di avere rappresentato l’opposizione all’amministrazione Rossi. «Il tema - ha detto - è quello di chi possa meglio guidare la coalizione nella continuità di programmi arricchiti e rivisti, considerato che il 2023 non è il 2018. Di chi possa rappresentare al meglio questi programmi. Noi pensiamo che possa essere chi ha guidato fino ad oggi l’amministrazione. Loro? Facessero un nome. Si dicesse chi è questo candidato e soprattutto cosa ha fatto in questi anni per la città. E cosa ne pensa dell’azione amministrativa messa in campo fino ad oggi. Non basta dire “siamo stati all’opposizione”. Serve chiarezza».

I giudizi positivi sull'amministrazione

Chiara è stata anche Europa Verde, che con i due co-portavoce provinciali Domenico Turrisi e Caterina Marini ha ribadito come «il sindaco uscente Riccardo Rossi è il candidato sindaco della coalizione di centro sinistra allargata al Movimento 5 Stelle perché possa continuare la sua attività amministrativa con un secondo mandato, dovuto non solo per gli obiettivi importanti già raggiunti, ma anche per garantire la continuità delle azioni e dei progetti avviati ed in fase di avvio nella totale legalità». Anche dal Pd e perfino Emiliano, hanno ricordato, riconoscevano la bontà del lavoro svolto in questi anni. Sulla stessa linea anche Sinistra Italiana, con il segretario provinciale Pasquale Barba, che ha innanzitutto chiesto chiarezza a Pd ed alleati. «Ce lo devono dire - ha ribadito Barba - e quando ce lo diranno e ci spiegheranno perché il nome di Rossi non va più bene, noi prenderemo la decisione. Ma, allo stato attuale, ancora non è stato formalizzato un nome alternativo a quello di Riccardo Rossi. Che, lo voglio ricordare, ha gestito il Comune attraverso una pandemia, con un enorme debito ed un piano di rientro che è un vero e proprio cappio al collo. E nonostante questo, sono state fatte tante cose buone. Per non parlare del fatto che è riuscito, dopo tanti anni che questo non accadeva, a portare a termine una consiliatura. Senza neanche un avviso di garanzia. Come si fa a dire di no senza riuscire a motivare il perché e dire al cittadino come mai, solo oggi, ti accorgi che Rossi non va più bene?». A promuovere l’operato di Rossi e sostenere il fatto che avesse diritto alla ricandidatura nei giorni scorsi è stato anche Vincenzo Guadalupi, delegato del Partito socialista al tavolo della coalizione progressita.

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