Allarme alla Cittadella della Ricerca: Brindisi rischia di perdere la facoltà di Ingegneria

Allarme alla Cittadella della Ricerca: Brindisi rischia di perdere la facoltà di Ingegneria
di Elda DONNICOLA
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Mercoledì 11 Maggio 2016, 12:01
BRINDISI - In attesa che la Regione risponda all’ultimatum lanciato dal rettore dell’Università del Salento Vincenzo Zara, che ha chiesto un contributo straordinario di 400mila euro per garantire corsi regolari dal prossimo settembre alla Facoltà di Ingegneria industriale, arrivano voci preoccupate sul futuro del corso di studio. Da Lecce anche il Consiglio di amministrazione dell’Università non ha mancato di sottolineare il venire meno degli impegni di Comune di Brindisi e Provincia per la prosecuzione dell’attività universitaria. All’ultimo incontro che si è svolto presso la Cittadella l’assenza del presidente della Provincia, sostituito dal capo di Gabinetto, non è passata inosservata, neppure agli studenti.
Il presidente della Provincia spiega le sue ragioni. «Siamo in attesa per sapere se arriveranno risorse dal Governo nazionale – argomenta Maurizio Bruno - si stanno definendo le competenze delle Province e al momento siamo praticamente ingessati. Adesso non ci sono risorse e non possiamo prendere impegni con i bilanci in rosso. Vediamo cosa succede anche con il referendum di ottobre». Ma Bruno è anche sindaco di Francavilla, Comune assente alla riunione. «Il problema è generale – aggiunge il sindaco – non conosciamo i nostri interlocutori: l’Università o la Regione? Anche i Comuni, se non hanno le idee chiare, non possono fare altro che restare in attesa di quello che può succedere».
La sollecitazione alla Regione affinché destini 400mila euro all’Università del Salento per non chiudere il corso di Ingegneria industriale giunge anche dall’onorevole Nicola Ciracì, dei Conservatori e Riformisti. «A seguito del disimpegno da parte della Provincia e del Comune di Brindisi è a rischio chiusura il corso di laurea in Ingegneria industriale – sottolinea il parlamentare - il Consiglio d’amministrazione dell’Università del Salento, da cui dipendono le facoltà brindisine, ha scritto al presidente Michele Emiliano per chiedere alla Regione Puglia un contributo straordinario di 400mila euro, entro il 19 maggio, al fine scongiurare una simile eventualità».
L’onorevole Ciracì insomma, si schiera dalla parte del rettore dell’università del Salento Vincenzo Zara o, meglio, dalla parte dell’offerta formativa del capoluogo adriatico. «Il corso di laurea in Ingegneria industriale – dichiara Ciracì – è una risorsa troppo importante e Brindisi e il Brindisino in genere non possono concedersi il lusso di rinunciarvi. Siccome Emiliano è venuto proprio ieri (l’altro ieri per chi legge, ndr) a Brindisi per dirci che d’ora in avanti risolverà tutti problemi della città, che ne dice di cominciare da subito e concretamente, trovando e destinando 400mila euro all’università?».
L’esponente di Conservatori e Riformisti riflette sul fatto che il territorio non si può permettere di fare a meno di un segmento così importante. «Se dovesse venire meno il polo universitario brindisino – dice il deputato – questo territorio dovrebbe fare i conti con l’ennesima mortificazione che non merita e ne risulterebbe sminuito anche il ruolo fondamentale della Cittadella della Ricerca. Il governatore la smetta con gli slogan e i proclami da campagna elettorale e, giacché gli si è presentata questa opportunità, non tentenni e agisca di conseguenza. Solo in questo caso potremmo prendere minimamente sul serio il governatore. Brindisi non può e non deve subire quest’ennesima umiliazione che peraltro, come al solito, colpirebbe i ragazzi, cioè la nostra reale speranza per il futuro».<HS>
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