Rigassificatore offshore, il Consiglio comunale di Brindisi dice no

Rigassificatore offshore, il Consiglio comunale di Brindisi dice no
di Francesco RIBEZZO PICCININ
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Giugno 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 20:09

Niente numero legale e l’ordine del giorno di Forza Italia sul rigassificatore offshore a Brindisi, dopo ore di discussione in capigruppo prima ed in consiglio comunale monotematico poi, non passa la prova dell’aula. Anche se, in realtà, i voti erano stati comunque raccolti perché, evidentemente, il presidente Giuseppe Cellie non si era reso conto del numero insufficiente di presenti. In questo modo, è risultato evidente quello che era prevedibile già dalle parole pronunciate in aula: a votare insieme ai proponenti Roberto Cavalera e Gianluca Quarta ed all’esponente di Idea Luciano Loiacono è stato il consigliere comunale di Italia Viva (dunque di maggioranza) Lorenzo Guadalupi. Gli altri dodici presenti (nonostante l’assenza di gran parte del Pd) hanno invece votato “no”, 5 Stelle compresi.
Il pomeriggio si era aperto con la presentazione da parte del capogruppo Cavalera della proposta, che impegnava il sindaco “a candidare, per quanto di propria competenza, la città di Brindisi ad ospitare l’impianto in oggetto, aprendo da subito un tavolo di confronto con il ministero della Transizione ecologica al fine di valutare l’impatto e le ricadute economico/occupazionali sul territorio”. Tutto questo sulla base di alcune considerazioni relative in particolare alle conseguenze positive sul territorio, in termini occupazionali ed economici, ed alla distanza dalla costa con minime interferenze sul traffico marittimo. Subito dopo, era andato in scena il tentativo di raggiungere una mediazione con i proponenti, i quali tuttavia hanno ritenuto che la proposta - incentrata sull’apertura di un confronto tra la città ed il governo - snaturasse eccessivamente l’idea iniziale della candidatura ad ospitare il rigassificatore offshore.

Il dibattito

E così, dopo quasi due ore di capigruppo, si è tornati in aula ricominciando dal punto di partenza. «Oggi cosa significa - si è chiesto l’indipendente Massimo Ciullo - bussare a qualcuno e dire “candido la città”? Sappiate che vogliamo un rigassificatore, sia esso offshore che onshore? Io la vedo una proposta svincolata dall’elemento portante che deve caratterizzare queste iniziative.

Mi dispiace cari consiglieri Cavalera e Quarta, dovreste chiedere all’onorevole D’Attis se in tutti questi anni ha mai formulato una proposta di sviluppo della città o è andato dietro al potente di turno, al piagnisteo espresso dai rappresentanti di quella o di quell’altra organizzazione, ente o realtà che lamentava come la città di Brindisi stesse perdendo questa o quest’altra occasione. Quello che è sempre mancato è un’idea di sviluppo formulata in modo serio, concreto, frutto di una condivisione almeno di chi la propone e che sia fruibile ai più. Ce ne usciamo, invece, sempre con questi ordini del giorno nei quali si prospetta la possibilità di posti di lavoro. Ma questi discorsi si sono sempre fatti e tutte le volte che abbiamo detto di sì a grandi investimenti io non ho visto, poi, tutti questi grandi cambiamenti».


Il capogruppo dei 5 Stelle Gianluca Serra, dal canto suo, ha fatto notare come sulla strategia governativa per l’indipendenza dal gas russo, in particolare per quella parte legata ai rigassificatori, «i giochi sono già fatti». E anche lui ha evidenziato la mancanza di visione, sottolineando come «un impianto del genere non ha prospettive, non è resiliente alla transizione energetica». Molto duro con il presidente dell’Autorità di sistema portuale Ugo Patroni Griffi il presidente del consiglio comunale ed esponente di Brindisi Bene Comune Giuseppe Cellie, il quale ha ribadito l’accusa del movimento nei confronti del numero uno dell’Authority che sarebbe interessato allo sviluppo del traffico passeggeri a Bari e vorrebbe relegare tutto quello industriale a Brindisi.
Ha parlato, come Ciullo, di «soggetti interessati a ricadute personali» il sindaco Riccardo Rossi, che ha ironizzato: «Ci si candida, forse, a X-Factor, ma non certo a ricevere un impianto senza neanche conoscere condizioni, destinazioni, problematiche connesse». Poi, ha fatto riferimento alla presenza di 11 multinazionali che non hanno, tuttavia, creato piena occupazione, visto che Brindisi «è considerata in crisi occupazionale da cinquant’anni». Infine, ha preannunciato la richiesta di un incontro col governo per il riconoscimento del ruolo della città anche durante questa crisi energetica internazionale. Il consigliere azzurro Quarta, prima del voto, ha evidenziato: «Il governatore dell’Emiliano Romagna ed il sindaco di Ravenna, che non sono certo del Pd, evidentemente non capiscono niente, perché loro hanno candidato Ravenna ad ospitare il rigassificatore». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA