Randagi e topi sui rifiuti ed è guerra alle pattumelle

Randagi e topi sui rifiuti ed è guerra alle pattumelle
di Lucia PEZZUTO
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Domenica 22 Ottobre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 18:41
La raccolta porta a porta è partita già da meno di un mese ma la gente si lamenta: topi e cani randagi fanno incetta della spazzatura depositata davanti l’uscio di casa e più di qualche brindisino vorrebbe tornare al vecchio sistema. Le novità, si sa, sono difficili da metabolizzare e ancora di più quando portano anche qualche inconveniente, ne sanno qualcosa i residenti dei quartieri di Brindisi dove da meno di un mese è partita la raccolta porta a porta: Sant’Angelo, Commenda e Santa Chiara sono già sul piede di guerra. Le pattumelle per la differenziata porta a porta, consegnate nelle ultime settimane, attirerebbero i cani randagi e i topi. Posizionate davanti l’uscio delle abitazioni, seppur dalle 20 della sera sino al mattino, vengono puntualmente prese di mira dai cani che ne rovesciano per terra il contenuto attirando anche altri tipi di animali.
«Non si fa in tempo ad uscirle che dopo due ore per terra c’è un disastro - racconta una signora che vive al quartiere Sant’Angelo - la strada è stretta e quando il secchio si rovescia per terra la spazzatura finisce ovunque».
Ogni residente, dice il regolamento, deve depositare la sera prima del giorno di raccolta a partire dalle 20 la pattumella, il cui contenuto verrà ritirato la mattina dopo entro le 8. Durante la giornata, quindi, di pattumelle in giro non se ne vedono.
«Assolutamente, lo strazio è la sera- dice la signora- di giorno però resta il cattivo odore e lo sporco per terra. Ci deve essere sempre qualcuno pronto a pulire».
Questo succede davanti alle singole abitazioni, per i grandi condomini è tutto un altro discorso. Là dove ci sono condomini con un numero superiore ai sei appartamenti è possibile sostituire le singole pattumelle con un bidone unico. Anche in questo caso non mancano gli inconvenienti perché non tutti i complessi condominiali hanno a disposizione un giardino o un’area sufficientemente ampia per accogliere i bidoni della differenziata. Per non parlare di quelle palazzine dove il numero dei residenti non supera i tre nuclei famigliari, qui si pone il problema di depositare davanti al portone, su di un marciapiede spesso molto stretto, almeno tre pattumelle occupando così lo spazio transitabile dai pedoni.
 
A fronte di quartieri come Sant’Angelo, Commenda e Santa Chiara che fanno fatica ad abituarsi alla raccolta differenziata porta a porta vi sono altri quartieri della città di Brindisi che da tempo utilizzano le pattumelle come il centro storico, uno delle prime zone dove è partita la raccolta porta a porta qualche anno fa. Quartieri pilota in cui tutto sommato la raccolta differenziata porta a porta ha funzionato se non fosse per un piccolo inconveniente.
«Mi hanno rubato la pattumella due volte - dice uno dei residenti in via Cristoforo Colombo - che devo fare. Anche quelle si portano via».
Il furto delle pattumelle non si è verificato solo nel centro storico ma anche nei quartieri periferici. I contenitori ovviamente non sono nominativi e possono essere ritirati presentando un documento d’identità presso i centri di distribuzione. In questi casi qualcuno ha pensato bene di saltare la fila e ritirale direttamente dalle abitazioni altrui.
Accanto al problema della pulizia e del furto delle pattumelle si registra un altro fenomeno piuttosto allarmante. I residenti del quartiere Materdomini segnalano la presenza di topi per le strade e persino sui balconi delle abitazioni. Si parla di una vera e propria invasione di ratti che senza troppi problemi raggiungono le verande dei balconi anche al secondo piano delle palazzine. Le foto, inviate da un lettore, mostrano come i topi siano riusciti a farsi strada nella veranda della sua abitazione rosicchiando la retina antizanzare della finestra. Una volta dentro i topi hanno fatto strage di verdura e ortaggi, tutto ciò che era commestibile e non, lasciando tracce di feci un po’ ovunque. Il timore in questo caso è che dall’invasione dei topi possa scaturire un’emergenza sanitaria, per questo i residenti del quartiere chiedono quanto prima una disinfestazione.
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