Provoca un incendio nel centro di Restinco: ivoriano agli arresti

L'incendio al Cie di Restinco
L'incendio al Cie di Restinco
di Salvatore MORELLI
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Martedì 9 Agosto 2016, 12:41 - Ultimo aggiornamento: 10 Agosto, 10:00
Nuovi disordini all'esterno e all'interno del Cie, il Centro di identificazione ed espulsione di Restinco: la manifestazione, organizzata lunedì scorso, poco dopo le 18, da una settantina militanti anarchici in arrivo da Lecce e da altre parti d'Italia, ha portato all'arresto ai domiciliari del 22enne Eric Josue Latham Lath, nato in Costa d’Avorio.



Al giovane, ospite nella struttura e già noto alle forze dell'ordine, viene contestato di aver appiccato un incendio negli alloggi del dormitorio durante i momenti di ribellione. I poliziotti della Digos di Brindisi sono riusciti a identificare il migrante, accertandone la responsabilità avuta nel rogo, grazie ad alcune telecamere di videosorveglianza installate nella struttura.

Il caos all'interno delle varie camerate è iniziato quanto all'esterno del Cie gli attivisti dello spazio anarchico “Villa matta occupata”, nell’ambito della mobilitazione nazionale “Contro l’isolamento, contro ogni prigione, in solidarietà con gli immigrati reclusi”, hanno espresso ad alta voce alcuni slogan contro le varie forze di polizia. Rivolgendosi inoltre agli extracomunitari ospitati in più lingue, fornendo utenze cellulari cui chiedere consigli legali e incitando alla ribellione, all'incendio e alla fuga.
Così, in pochi istanti, alcuni ospiti d
ella struttura hanno iniziato ad agitarsi e, dopo essersi lamentati delle condizioni igienico sanitarie e del cibo, hanno appiccato il fuoco dapprima a due stanze del modulo A e successivamente a una stanza del modulo B. L'incendio, che veniva alimentato grazie all'utilizzo di numerose lenzuola e materassi, ha interessato oltre una ventina di posti letto, provocando ingenti fiamme e un copioso fumo acre e tossico.
Subito dopo, era un tempestivo intervento dei vigili del fuoco ad evitare il peggio, allertati in precedenza dalla Questura e quindi presenti sul posto con un presidio antincendio che vedeva al seguito due autobotti. Tutta l’area del Cie è sempre rimasta sotto stretta sorveglianza da parte forze dell’ordine: poliziotti, finanzieri e carabinieri in tenuta anti sommossa che hanno letteralmente circondato l’edificio tenendo sotto controllo i manifestanti.

Le immediate indagini della Digos hanno poi consentito di individuare uno degli autori dell’incendio, l'ivoriano Eric Josue Latham Lath. Nella circostanza, gli investigatori avevano modo di osservare attraverso le riprese di videosorveglianza che una telecamera (installata nel corridoio del modulo A) alle ore 18,48 riprendeva un cittadino extracomunitario che uscendo da una stanza transitava nel corridoio con un lembo di stoffa visibilmente in fiamme.
Il 22enne in passato si è reso protagonista di gravi episodi a Cremona per i quali è stato deferito in stato di libertà all'Autorità giudiziaria: in data 2 settembre 2015 per il reato di rapina aggravata, il 22 ottobre 2014 per il reato di furto, il 30 maggio 2015 per il reato di percosse, danneggiamento e ricettazione, il 4 luglio 2015 e il 16 agosto 2015 per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Altri due episodi lo vedono tratto in arresto per il reato di danneggiamento aggravato ( per il quale veniva condannato alla pena di mesi 4 di reclusione) e in data 14 luglio 2016 per il reato di resistenza e lesioni aggravate.
Dopo quanto accaduto, sono ora in corso indagini finalizzate ad individuare eventuali condotte da parte degli attivisti anarchici che hanno partecipato alla manifestazione, finalizzate all'istigazione dell’incendio.

















 
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