Incendio appiccato nel centro per migranti di Restinco: un morto e un ferito

Incendio appiccato nel centro per migranti di Restinco: un morto e un ferito
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Lunedì 19 Dicembre 2022, 18:24 - Ultimo aggiornamento: 19:17

Tragedia nel primo pomeriggio all'interno del Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Restinco a Brindisi. Un marocchino di 40 anni è morto e un altro  è rimasto ferito, in un incendio appiccato nella struttura. Lo conferma la Polizia. A quanto si apprende, un ospite del Centro, pare lo stesso poi rimasto ferito, avrebbe dato origine al rogo. Il migrante che ha perso la vita sarebbe invece morto per intossicazione dal fumo mentre dormiva. Sul posto sono intervenuti gli agenti della questura di Brindisi e lo stesso questore Annino Gargano. Indagini sono in corso per comprendere le ragioni che hanno spinto il migrante ad appiccare le fiamme. Lo stesso sarebbe poi stato medicato al pronto soccorso dell'ospedale "Perrino". L'uomo, originario del Gambia, porebbe aver aver agito come forma di protesta. Le fiamme sarebbero partite da un materasso e si sarebbero propagate. L'incendio ha sprigionato molto fumo che ha intossicato il migrante che poi è morto. Vani infatti i soccorsi del personale del Servizio 118. 

La polemica

Da tempo l'Anpi e la Comunità africana chiedono la chiusura in tutta Italia di questi che considerano "lager",  «compreso quello di Brindisi», sottolineano. «La sezione Anpi Brindisi “Vincenzo Gigante” ha appreso con angoscia e dolore la notizia della tragedia che si è consumata a Restinco, sede del Cpr (centro di permanenza per i rimpatri) di Brindisi dove oggi è deceduto un ospite ed un altro è rimasto intossicato.

Non è la prima volta - scrivono i responsabili dell'associazione - che a Restinco accadono tragedie provocate dalle assurde condizioni di vita di chi è rinchiuso in tali strutture, veri e propri lager. Già il garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà, nel suo rapporto, riscontra e segnala la fatiscenza delle strutture, la sistematica disapplicazione delle norme, l’assenza di protocolli tra enti gestori e Asl, il totale isolamento di tali strutture dal territorio, la nullafacenza forzata per assenza di qualsiasi attività dedicata agli “ospiti”. E il Cpr di Restinco non è un’eccezione. A Brindisi Anpi, la Comunità africana, il Forum per cambiare l’ordine delle cose, la società civile sono scesi in piazza lo scorso anno assieme ad altre associazioni per denunciare questo stato di cose. Ribadiamo: i Cpr vanno chiusi subito. Va garantita la vita a tutti. Va restituita laa dignità a tutti».  

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