Reddito di cittadinanza, 8mila domande nel 2022. Il Comune potenzia i progetti, ma è scontro

Reddito di cittadinanza, 8mila domande nel 2022. Il Comune potenzia i progetti, ma è scontro
di Francesco TRINCHERA
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Mercoledì 21 Dicembre 2022, 05:00

Si aprono le porte per nuovi percorsi all’interno dei Progetti di utilità collettiva per i percettori del reddito di cittadinanza a Brindisi. Le novità sui Puc (Progetti utili alla collettività) sono emerse in Consiglio comunale ed hanno diverse facce, in un dibattito che spesso si è intersecato con quello sul reddito stesso ed in cui le posizioni dei consiglieri rispecchiano quelle della politica a livello nazionale.

La mozione

Lunedì, infatti, nell’aula Giulio Caiati il Movimento 5 stelle ha presentato una mozione per l’introduzione di Puc nel settore Pubblica Istruzione e Servizi Demografici. La proposta è passata con l’unanimità dei presenti. In questo senso, una prima risposta è arrivata dall’assessore al Welfare e ai Servizi Sociali, Isabella Lettori, che ha spiegato come nell’ottobre del 2020 una delibera di giunta avesse approvato quattro progetti, incentrati sul supporto alla scuola e nel campo della cultura, nonché nei servizi di monitoraggio civico e tutela dell’ambiente. 
Lettori, in questo contesto, ha lasciato le porte aperte alla richiesta arrivata dai firmatari della mozione (i consiglieri pentastellati Paolo Le Grazie, Valeria Puca e Pierpaolo Strippoli) sulla possibilità di introdurre anche un nuovo percorso Puc con personale di supporto per i settori Pubblica Istruzione e Servizi Demografici. L’assessore ha parlato delle prospettive per il 2023. Sarebbero circa 8mila le domande già presentate in città nel 2022 (tra rinnovi e nuove richieste), un migliaio in meno rispetto allo scorso anno. Di queste circa 4.700 già valutate dall’Anpal (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro) e dal Servizio sociale professionale del Comune, circa le verifiche sui requisiti anagrafici e della valutazione del bisogno. Pur essendoci stata una votazione unanime, come detto, il dibattito ha risentito molto delle diverse posizioni dei partiti nazionali sullo strumento del Reddito di cittadinanza.

Il dibattito

Tra i principali critici della misura c’è Massimiliano Oggiano di Fratelli d’Italia, espressione del più numeroso tra i partiti di governo che vuole intervenire per cambiare le modalità per ottenere questa misura. Non mancano le critiche a Palazzo di città per non aver ancora attivato alcun Puc nonostante l’argomento fosse già stato trattato in precedenza. «Ci saremmo aspettati – ha esordito – che l’amministrazione avesse già attivato questi percorsi, seguendo un ben chiaro atto di indirizzo che il consiglio comunale aveva già dato, utilizzando i percettori di reddito di cittadinanza per iniziative di pubblica utilità, dato che il Comune di Brindisi non può permettersi investimenti in risorse umane per la predisposizione di alcuni servizi importanti e di impatto sociale sul territorio”. Ancor più netta la posizione contro lo strumento del reddito di cittadinanza così come è concepito oggi, guardando anche al caso specifico brindisino. «Tolti gli inabili - ha aggiunto – o coloro che non possono svolgere compiti di questa natura, abbiamo comunque un cospicuo numero di percettori di reddito, molti dei quali giovani ed in ottima salute». Persone che per Oggiano possono essere impiegati in vari progetti utili alla comunità. Questa visione generale sul reddito di cittadinanza che non trova concorde il sindaco, Riccardo Rossi: «Lo ritengo – ha evidenziato – una misura importante, anzi una delle più importanti che sono state fatte negli ultimi anni, perché l’Italia assieme alla Grecia era l’unico paese che lasciava in povertà intere fasce di popolazione».

Rossi ritiene che l’occupabilità non debba essere legata necessariamente all’età, perché ci sono anche altri fattori come lo stato di salute, i livelli di istruzione o altro che possono incidere. Anche per questo, secondo il primo cittadino è “pura illusione” pensare che da qui alla scadenza della misura (luglio 2023) si possano creare quei posti di lavoro necessari, compresi quelli a Brindisi, a cui si aggiungono anche le problematiche relative a chi percepisce i soldi ma ha un reddito da lavoro insufficiente. Rossi ha ricordato anche quanto accaduto a Brindisi nel suo mandato: «Il primo anno – ha puntualizzato - quando non c’era questa misura, molte persone venivano qui a dirci che non avevano reddito per vivere, e noi avremmo dovuto dare una risposta a 8mila cittadini per un tema così delicato». 

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