Rapina in trasferta in gioielleria: in cella anche il secondo complice

Rapina in trasferta in gioielleria: in cella anche il secondo complice
di Salvatore MORELLI
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Venerdì 21 Aprile 2017, 18:19
Per una rapina compiuta lo scorso 6 dicembre una gioielleria di Pozzolo Formigaro, in provincia di Alessandria, finisce in carcere il secondo complice brindisino: si tratta del 43enne Eugenio Isidoro.
Il nuovo arresto chiude le ricerche su una banda formata dall’altro compaesano, il 40enne Cosimo Filomeno e il 36enne Daniele Savoca, nato a Vajont in provincia di Pordenone. Questi ultimi erano stati arrestati lo scorso gennaio dai carabinieri mentre si trovavano in un bar di Maniago, in provincia di Pordenone.
I tre malviventi devono rispondere di rapina aggravata e lesioni personali: quel giorno due di loro, a viso scoperto, avevano aggredito e picchiato un gioielliere 47enne. Erano poi fuggiti a bordo di una utilitaria guidata dal terzo complice dopo essere entrati in possesso di un rotolo di velluto contenente bracciali in oro e altri preziosi per 30mila euro.
La vittima era invece finita in ospedale con un trauma cranio-facciale, una frattura alla mandibola e diverse contusioni al costato, subendo un delicato intervento chirurgico e una prognosi di 40 giorni: durante le fasi della rapina era stato più volte colpito anche quando era a terra.
Eugenio Isidoro, considerato dagli investigatori il basista dell’azione, conosceva bene il territorio e ha organizzato tutto: auto, movimenti, colpo e fuga. I carabinieri lo hanno arrestato mentre si trovava a casa sua, a Novi Ligure. Le indagini si sono concluse con la segnalazione di un quarto uomo di Alessandria che avrebbe accompagnato i rapinatori dal luogo in cui è stata ritrovata l’auto rubata utilizzata per il colpo fino in provincia di Pordenone.
Dalle indagini e dalla visione dei filmati dell’impianto di videosorveglianza era poi emerso che uno dei due rapinatori era stato nella gioielleria nei giorni precedenti facendo piccoli acquisti. Gli investigatori, comparando foto e immagini, sono poi arrivati ad incastrare il primo brindisino e il socio grazie a un accurato lavoro di ricostruzione di colpi simili, messi a segno in varie parti d’Italia.
Filomeno era infatti già finito in carcere per un’altra rapina compiuta a Rimini il 28 giugno del 2014 con un altro brindisino. Un’azione che aveva portato ad immobilizzare e chiudere la titolare di una gioielleria in un bagno prima di scappare con un bottino di 200mila euro. Una volta arrestato, nell’ottobre del 2015 il 40enne era stato condannato a 6 anni di reclusione.
Nel settembre del 2013 Eugenio Isidoro e un altro brindisino 29enne erano stati condannati con il patteggiamento a due anni di reclusione per una tentata rapina avvenuta a Novi Ligure il 21 novembre 2012, sventata grazie al coraggio della titolare 44enne. Il colpo aveva visto la commerciante aprire la cassaforte per mostrare ai banditi la merce, poi si era insospettita e aveva tentato di chiuderla: ma ormai era tardi. I due brindisini erano stati incastrati dai carabinieri grazie ad alcuni indizi, trovando nelle loro case fascette di plastica e gli abiti usati durante la rapina.
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