Tentata rapina al “Compro oro”, nuovo arresto per un 33enne

Tentata rapina al “Compro oro”, nuovo arresto per un 33enne
di Salvatore MORELLI
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Martedì 21 Novembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 21:00
Il 3 luglio scorso il 33enne brindisino Luigi Blasi aveva confessato davanti al gip di aver commesso con un complice una rapina a danno della gioielleria “Idea Oro”, sita in piazza Mazzini, a Lecce, la sera del 29 giugno.
Ieri, la Squadra mobile di Brindisi ha notificato in carcere un nuovo arresto a Blasi per la tentata rapina avvenuta il 24 giugno a un “Compro oro” di viale Commenda. Gli investigatori sono arrivati al nome del 33enne visionando le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza e vagliando diverse piste, raccogliendo un utile quadro indiziario poi trasmesso alla Procura della Repubblica. Il gip, valutato il ricorrere di concordanti indizi e ritenute sussistenti le esigenze cautelari, ha così emesso un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere.
Quel 24 giugno, poco prima delle 16, un bandito solitario - indossando un paio di bermuda e un cappellino da baseball - si era presentato presso il “Compro oro” armato di pistola. L’incursione, durata pochi istanti, aveva terrorizzato le persone presenti in quel momento nel negozio, ma il rapinatore si era dato alla fuga in direzione di via Sicilia senza portarsi dietro alcun bottino.
Qui, come anche nelle strade vicine, l’accerchiamento di polizia e carabinieri non aveva sortito alcun risultato: il bandito era infatti sparito nel nulla, forse perché conosceva bene il campo d’azione. Al vaglio delle indagini si sono rivelate fondamentali le immagini riprese dalle telecamere della zona per cercare di arrivare all’autore della tentata rapina, riconosciuto ora dalla Squadra mobile nel 33enne brindisino.
 
Cinque giorno dopo, il 29 giugno, dopo il colpo avvenuto a Lecce la titolare della gioielleria aveva pubblicato su Facebook le immagini dei banditi in azione per arrivare presto ai responsabili. Inoltre, a mettere sulle tracce dei rapinatori gli investigatori era stata la stessa titolare, evidenziando un forte accento brindisino da parte dei malviventi. Un elemento che aveva fatto estendere immediatamente le ricerche degli agenti della Mobile di Lecce ai colleghi di Brindisi.
Sono gli uomini della Sezione antirapina, diretti dal vicequestore aggiunto Antonio Sfameni, ad arrivare in poche ore al nome di Blasi. È infatti la mattina del 30 giugno quando gli investigatori sottopongono a perquisizione sia le pertinenze che l’abitazione del 33enne. Il blitz si allarga fino a rovistare nel materiale di risulta custodito vicino ad un muretto adiacente la casa di Blasi dove all’interno di una busta di plastica vengono allo scoperto numerosi monili in oro con la targhetta della gioielleria rapinata a Lecce il giorno prima. Il ritrovamento della refurtiva ed altri elementi indizianti a suo carico faranno poi scattare l’arresto. Nello stesso pomeriggio, era stato infine catturato il presunto complice.
Le indagini continuano per risalire all’identità di un terzo complice: l’autista di una Fiat Punto, parcheggiata poco distanza dalla gioielleria, nonché utilizzata per raggiungere Lecce, ieri per Blasi (autore nel 2011 di un’altra rapina commessa in una gioielleria di Bergamo con un complice brindisino) è arrivata una seconda accusa.
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