Raccordo ferroviario con l'aeroporto: polemiche su vincoli e impatto sul territorio

Un rendering del progetto per il raccordo ferroviario
Un rendering del progetto per il raccordo ferroviario
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Martedì 30 Agosto 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 23:38

Dubbi e polemiche sui vincoli paesaggistici e sull’impatto sul territorio del collegamento ferroviario con l’aeroporto di Brindisi.

La decisione

Proprio quest’oggi, infatti, il consiglio comunale è chiamatwww.quotidianodipuglia.it/t/o ad esprimersi sul parere che l’ente dovrà rendere nella conferenza dei servizi relativa al progetto e sulla variante urbanistica al Prg per consentire la realizzazione dell’opera. In particolare, si legge nella bozza di delibera, il Comune se il provvedimento sarà approvato esprimerà “parere favorevole per la realizzazione dell’intervento in questione in variante rispetto alle previsioni urbanistiche del Piano regolatore generale vigente riportate in premessa, in ragione dell’interesse pubblico perseguito dall’opera, fatta salva l’acquisizione dei pareri, nulla osta, autorizzazioni da rilasciarsi da parte degli enti competenti in materia di tutela ambientale, storico–culturale e paesaggistica con riferimento agli ambiti vincolati e perimetrati come aree a rischio idraulico e geomorfologico ed alle prescrizioni in materia di viabilità”. E inoltre il Consiglio darà “mandato ai settori competenti di perfezionare il procedimento di variante urbanistica a conclusione dell’iter autorizzativo dell’intervento in oggetto”.

Vincoli e non solo

A far discutere i consiglieri in vista del dibattito di oggi in aula ci sarebbe ancora una volta anche la parte dell’opera relativa al raccordo ferroviario con la linea Brindisi-Taranto. In particolare, proprio nel passaggio della relazione relativo a quel tratto, vengono elencati vincoli, ambiti territoriali e previsioni urbanistiche che interessano l’area sulla quale sarà realizzato il lotto. Tra questi, la vicinanza con l’invaso del Cillarese, la presenza di un bene storico-architettonico come la masseria Cillarese ma anche che l’area in questione ricada “in parte nelle terre private gravate da usi civici e collettivi – sistema della stratificazione storica” secondo quanto previsto proprio dal Piano urbanistico territoriale tematico della Regione Puglia. Manca, tuttavia, un esplicito riferimento alla presenza del tracciato della via Appia.

L'antica Appia

Proprio rispetto alla questione della storica strada consolare romana, l’associazione “Brindisi e le antiche strade” aveva scritto poco meno di un anno fa, per il tramite della presidente Rosy Barretta, al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ed all’allora assessore regionale alla Cultura Massimo Bray, oltre che al sindaco Riccardo Rossi ed alla soprintendente per i Beni culturali di Lecce e Brindisi ed al management di Rfi (a carico della quale è l’opera, finanziata dal Pnrr) chiedendo che venissero approfondite soluzioni alternative per garantire la fruibilità stradale dell’area. Il progetto per come è disegnato, infatti, “comporterebbe la interruzione della cosiddetta Antica Strada per Mesagne coincidente, secondo autorevoli fonti storiche, con una parte del tracciato della via Appia; risulterebbe cosi definitivamente compromessa la fruibilità e l’integrità della strada comunale numero 14 (Antica strada per Mesagne) che sinora ha garantito il collegamento ai fondi agricoli e ad alcune masserie di importanza storica-culturale, oltreché enogastronomica”. Per Barretta, la realizzazione di quella bretella “comprometterebbe la memoria storica dei luoghi, vanificando il lavoro di valorizzazione del tracciato della Regina Viarum nella parte relativa alla Antica strada per Mesagne che, con tutte le varie masserie che si trovano sull’antico percorso (masseria Campistrutto, masseria Incantalupi, masseria Mazzetta, masseria Casignano, masseria Scalella, masseria Cillarese) potrebbe costituire il fulcro di un cammino di grande suggestione”.
Quel lotto del raccordo, scriveva tra l’altro, “apparirebbe anche superfluo, dal momento che per collegarsi sulla linea da Taranto verso l’aeroporto si potrebbe utilizzare la stazione insistente a ridosso dell’ospedale Perrino e distante meno di un chilometro dalla nuova bretella che si intende realizzare interrompendo la strada comunale numero 14”.

Per non parlare, aggiungeva, della previsione dello Shuttle su gomma che collega proprio quella stazione con l’aeroporto.

L'impatto su paesaggio e agricoltura

Argomentazione sovrapponibile con quella utilizzata dall’amministratore delle Tenute Lu Spada Carmine Dipietrangelo, le cui vigne saranno parzialmente interessate dall’opera. Ma l’imprenditore vitivinicolo si è detto in generale contrario (come anche Sinistra Italiana) principalmente perché considera l’opera, soprattutto il raccordo con Taranto, inutile ed eccessivamente impattante per il paesaggio, oltre che per l'agricoltura brindisina.

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