Brindisi, Rossi: «Nel prossimo Pug spazio a nuovi insediamenti produttivi»

Brindisi, Rossi: «Nel prossimo Pug spazio a nuovi insediamenti produttivi»
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Martedì 12 Aprile 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 17:44

Il Documento programmatico preliminare del Pug tornerà in giunta per una serie di aggiornamenti rispetto ad una serie di questioni particolarmente significative accadute in questi ultimi due anni. Prima, però, annuncia il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, sconterà una fase di concertazione con le forze politiche di maggioranza ed opposizione.

Sindaco, negli ultimi giorni tutte le forze politiche hanno parlato della necessità di aggiornare il Dpp.

«Non c’è dubbio.

Parliamo di un documento prodotto dall’ufficio di Piano secondo gli indirizzi dati dalla giunta in un determinato periodo. È stato consegnato all’inizio del 2021, il che vuol dire che c’è stato uno studio intenso su 2019 e 2020. Nel frattempo, però, sono successe alcune cose che a mio avviso non possono più essere ignorate».

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Quali?

«Il Covid, ad esempio, al di là delle ricadute sanitarie, sociali ed occupazionali ha portato al Pnrr che è partito nella definizione dei bandi a fine 2021 e continua ancora. Mentre per altre questioni sono emerse possibili soluzioni nel prosieguo dell’amministrazione».

Questo cosa significa?

«Ritengo che sia necessario arrivare ad una nuova delibera di giunta che formuli un nuovo atto d’indirizzo per consentire di rivedere alcuni aspetti del Dpp».

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Quali, in particolare?

«Innanzitutto, penso sia necessario individuare una nuova zona per gli insediamenti produttivi perché la nostra zona industriale è sostanzialmente tutta un sito Sin, con tutte le problematiche di effettivo utilizzo delle aree. Noi abbiamo tante richieste che non trovano soddisfazione nel nostro territorio. In settori come manifatturiero e logistica tante imprese non riescono a trovare la giusta collocazione. Quindi un’area per insediamenti produttivi fuori dall’attuale zona industriale ritengo sia un elemento importante per offrire occasioni di sviluppo».

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Anche sul fronte energetico molto è cambiato, di recente.

«Il tema della transizione energetica, in effetti, oggi si riconfigura in maniera molto differente rispetto a due anni fa, per una serie di sviluppi come quelli che hanno interessato la centrale “Federico II” e il sito A2A, con l’azienda che aveva progetti che non ci sono più. Non era presente, inoltre, due anni fa tutta la questione della logistica legata alla retroportualità come le azioni proposte da Enel Logistics che riconfigurano anche la connessione con la “Federico II”. Abbiamo, ancora, tutti i progetti di rigenerazione urbana, i progetti candidati al Cis come quelli per la riqualificazione della costa».

Proprio sul fronte del litorale nord si è tornati a parlare in questi giorni di Acque Chiare.

«Per quella situazione abbiamo una soluzione in stato avanzato. L’interlocuzione con la Regione è andata avanti e non siamo lontani da una soluzione che, senza dubbio, andrà inserita nel Dpp. Parallelamente, dovremmo aggiornare anche il Documento di rigenerazione urbana, attualmente fermo a quello della consiliatura Mennitti e che arriva fino a Materdomini. Potrebbe essere aggiornato sulla base di questa soluzione e delle schede del Cis, dunque esteso a tutta la costa nord e sud. Poi ci sono i nuovi programmi di rigenerazione urbana approvati, le questioni relative alla mobilità come Materdomini e via Tor Pisana. O ancora la necessità di un nuovo ospedale, una vera e propria cittadella della salute dell’esterno del “Perrino”. Tutta una serie di interventi maturati nell’ultimo anno, dunque successivamente dalla consegna del Dpp, che devono trovare la giusta collocazione. In più emergono anche altre questioni, come quella del cimitero».

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Andrà ulteriormente ampliato?

«Credo dovrà essere affrontato il tema di un nuovo cimitero. Ormai, quello che abbiamo è stretto tra il quartiere da un lato e la strada dall’altro. Non ci sono più margini di ampliamento e siamo in sofferenza».

Tra le richieste spicca quella di maggiore partecipazione e confronto sulle scelte strategiche per il futuro della città.

Penso che sia necessario un confronto con le forze politiche. Immagino che alla luce di quello che è successo nell’ultimo anno vorranno individuare delle proposte. Anche se ci dovessero volere un paio di mesi in più, penso sia il caso di fare questo lavoro. Abbiamo sette o otto questioni che necessitano di una rivisitazione che deve scontare un momento di confronto con le forze politiche, le parti sociali, gli ordini professionali e chiunque voglia dare un contributo. Senza, però, stravolgere un Dpp, che deve delineare scenari all’interno dei quali poi il Pug dovrà dare risposte».

Questi contributi dovrebbero arrivare da un consiglio comunale, magari monotematico e aperto durante il quale proporre emendamenti al documento?

«Io penso che la conferenza dei capigruppo sia la sede adeguata. Considerato che si riapre la redazione attraverso un atto di indirizzo, i contributi dovrebbero arrivare non in fase emendativa ma in fase costruttiva».

Immagina ancora possibile la conclusione dell’iter del Pug entro la fine della consiliatura?

«È complicato. Vedremo sicuramente di accelerare ma si tratta di un iter lungo e complesso. Speriamo».

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