Brindisi, chiusa una postazione 118: è scontro tra Comune e Asl

Brindisi, chiusa una postazione 118: è scontro tra Comune e Asl
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Lunedì 20 Settembre 2021, 05:00

Continua a far discutere la chiusura della postazione 118 del quartiere Casale, a Brindisi, avvenuta secondo la denuncia del capogruppo di Fratelli d’Italia a causa della necessità da parte del Comune di ristrutturare la ex delegazione comunale per ospitare un centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati. A contestare questa ricostruzione, tuttavia, è il sindaco Riccardo Rossi per il quale, al contrario, la Asl avrebbe deciso il trasferimento unilateralmente, senza alcuna richiesta da parte del Comune e, soprattutto, senza alcuna comunicazione ufficiale.

L'attacco di Forza Italia

Tutto questo mentre Forza Italia, con la coordinatrice cittadina Livia Antonucci, contesta proprio a Rossi quello che definisce uno “scippo”. «Numerosi abitanti dei rioni Casale e Paradiso – incalza infatti la coordinatrice del partito azzurro nel capoluogo – ci hanno segnalato una situazione davvero preoccupante. La postazione del servizio 118 sita al rione Casale è stata dismessa e le ambulanze trasferite all’ex ospedale Di Summa. Questa situazione desta non poche preoccupazioni agli abitanti ai quali Rossi, revocando la convenzione dei locali e non trovando nuova allocazione, di fatto ha scippato un servizio "salvavita" che riusciva a coprire un vasto territorio oltre al Casale e al Paradiso. Pensiamo al rione Materdomini, la contrada Betlemme, Apani eccetera».
Un comportamento che la coordinatrice cittadina di Forza Italia definisce superficiale, da parte del sindaco e della giunta. Superficialità «che lascia basiti se consideriamo l’importanza che assume la tempestività di intervento e la velocità di trasporto eventuale presso una struttura ospedaliera. Tempestività e velocità indispensabili, considerato che le ambulanze, ahinoi, viaggiano senza figure mediche. Si può soprassedere sull’eliminazione di altri servizi meno importanti, ma sulla possibilità di salvare la vita ai propri cittadini, un sindaco dovrebbe intervenire senza “se” e senza “ma”».

La posizione della Asl

Il trasferimento, ha fatto sapere ieri la Asl, «com’è noto non è dipeso dalla volontà della Asl. Siamo consapevoli che spostare il servizio dal Casale all’ex ospedale Di Summa comporta un lieve incremento nei tempi di intervento nelle zone servite, per cui la direzione strategica della Asl sta cercando soluzioni di concerto con il direttore del servizio, il dottor Massimo Leone».

La risposta del Comune

Ricostruzione, come detto, contestata duramente dal primo cittadino. «C’è stata - riferisce infatti - una decisione autonoma da parte del dottor Leone che, insieme al direttore generale, ha stabilito il trasferimento ritenendo che non ci siano più le condizioni per stare lì. Sappiamo che lì la situazione non è semplice e per questo abbiamo fatto richiesta per i lavori di recupero della struttura. Al di là di quello che dicono Oggiano e Antonucci, la sede non era più adatta, questo era molto chiaro. Ma questo non può avvenire in maniera autonoma, perché noi una soluzione alternativa l’avevamo trovata. Sono rimasti lì fino ad oggi, qualche giorno in più non avrebbe cambiato nulla. E se qualcuno dice che gli uffici non rispondevano, io lo contesto assolutamente. La Asl non si è comportatata in maniera corretta perché avrebbe dovuto comunicarci questa scelta. Domani (oggi per chi legge, ndr) ad ogni modo riceveranno una nota con la disponibilità dei locali della scuola Kennedy e nella quale chiederemo di riportare quanto prima la postazione del 118 al quartiere Casale.

C’era - conclude Rossi - tutto il tempo per raccordarsi, quindi le responsabilità non sono del Comune ma della Asl». Per adeguare i locali, con a disposizione uno spazio per le ambulanze ed un locale con bagno per il personale, ci vorranno, assicura il sindaco, solo pochi giorni di lavoro.

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