Parlamentare brindisino in vacanza in Grecia si getta nel fiume per salvare 5 cuccioli

Uno dei cuccioli salvati
Uno dei cuccioli salvati
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Sabato 13 Agosto 2016, 13:44 - Ultimo aggiornamento: 16:14

BRINDISI - Un deputato italiano, Il deputato italiano Nicola Ciracì (CoR), di Ceglie Messapica in provincia di Brindisi,  si è reso protagonista di un gesto molto apprezzato oltre i confini nazionali e riportati dalla stampa greca che ha voluto dare un giusto risalto. Il protagonista è Nicola Ciracì (CoR), di Ceglie Messapica in provincia di Brindisi, e cinque cuccioli che ha salvato gettandosi in un fiume.

Cos’è accaduto? Due giorni fa qualcuno aveva chiuso in un sacco di plastica e poi abbandonato in un fiumiciattolo che scorre vicino a Parga, sulla costa occidentale dell'Epiro,  in Grecia, proprio dove il parlamentare era in vacanza con la famiglia e alcuni amici.  Ciracì, i suoi familiari e i suoi amici, che erano poco distanti,  hanno udito degli strani lamenti provenire dalla fitta vegetazione. In realtà si trattava di guaiti disperati, una inequivocabile richiesta d'aiuto. Dopo aver tentato, invano, di contattare e far intervenire le autorità locali, Ciracì e un suo amico medico hanno deciso di tuffarsi nelle acque gelide - profonde circa quattro metri e traboccanti di melma - per salvare le bestiole che chiuse in un sacchetto richiavano di annegare.
 



I due italiani e le rispettive famiglie li hanno presi con sé e hanno prestato loro le prime cure: per due dei cuccioli non c'è stato purtroppo nulla da fare, erano già stati sopraffatti dal freddo e dall'acqua. Gli altri cinque, che ora portano i nomi dei figli di Ciracì e del suo amico, sono invece stati affidati alle cure di un veterinario e sono ora ospitati nel garage riservato al sindaco del Comune di Parga, Kalanaki.

Una storia a lieto fine nonostante le traversie iniziali. In un primo momento, infatti, nessuno sembrava volersi occupare degli animali, tanto che il deputato si era messo in contatto con l'Ambasciata italiana in Grecia. Ciò, nonostante da poco nella penisola ellenica sia stata introdotta una tassa sugli animali anche e soprattutto per coprire i costi di assistenza.

"Poiché inizialmente nessuno sembrava volersi interessare ai cuccioli - racconta Ciracì - avevamo pensato di portarceli via con noi in Italia (il rientro dalla vacanza è avvenuto stamattina, ndr.), ma non era possibile perché i cuccioli non sono ancora vaccinati: fortunatamente, alla fine, il sindaco si è appassionato al caso e ha accolto in municipio le bestiole e ci ha garantito di tenerle al sicuro. Ad ogni modo - conclude l'onorevole - seguirò da vicino la questione e, siccome mio figlio e i figli del mio amico si sono già affezionati a quei cagnolini, non escludo che, a vaccinazioni fatte, potremmo ritornare e prenderli con noi".
 

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