Due pesi due misure. Due visioni di rapportarsi alla rete del lavoro. Una intransigente con i più deboli della catena, l’altra permissiva e garantista. Una capace di imporre massimo rigore nei criteri di erogazione di sussidi economico-sociali (come il reddito di cittadinanza) alle fasce fragili, l’altra irremovibile nel tutelare chi, in cerca di lavoro e vincitore di concorso, può arrogarsi il diritto di rifiutare o scegliere, nel raggio di pochi chilometri, la propria destinazione, anche nel momento in cui tale scelta rischia di pregiudicare l’esistenza stessa di un servizio essenziale.
I fatti
Quanto sta accadendo nella sanità locale e pugliese ha del paradossale. Ecco perché nessuno può tirarsi indietro, neppure i sindacati e gli ordini professionali, di fronte alla chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia di Francavilla Fontana, disposta dal 16 aprile per la grave carenza di personale medico necessario alla copertura assistenziale sulle 24 ore. Oggi in affanno il Camberlingo”, domani potrebbe toccare al “Perrino”.
Il chiarimento messo per iscritto dai vertici della Asl di Brindisi è la cartina di tornasole: «Il management aziendale ha attivato tutte le procedure amministrative finalizzate al superamento delle criticità e quindi alla riapertura dell’unità operativa.
Le reazioni
Questo il quadro sconcertante, tra candidati che hanno necessità di riflettere e altri che hanno già rifiutato. Uno scenario destinato a diffondersi a macchia d’olio se non si dovesse correre ai ripari. «Nell’ambito del federalismo concorsuale tra le varie Asl pugliesi, anche il reparto del Perrino – fa notare il consigliere regionale Fabiano Amati (Azione) sta perdendo due medici, per cui tra non molto anche lì non si potranno garantire le condizioni di sicurezza. Non c’è la possibilità di disporre provvedimenti per prestazioni aggiuntive, perché è vietato per i medici in extramoenia, come lo sono (ed è un loro diritto) la maggior parte dei ginecologici. È molto complicato attribuire l’incarico, sia pur a tempo parziale, ai medici del territorio, così come abbiamo sperimentato di recente per il reparto grandi ustionati. E qui altra stranezza: suddividere le funzioni tra ospedale e territorio, senza possibilità di continua intercambiabilità, rappresenta sia un problema organizzativo in casi come questi, che una minore possibilità di tenere sempre aggiornato il patrimonio d’esperienza professionale».
Lo scenario
Un groviglio normativo e burocratico poco comprensibile e ancor meno accettabile, specie da chi, in altri ambiti e settori, per non perdere il posto o l’offerta di lavoro, è costretto ad emigrare: non da Brindisi a Francavilla (o viceversa), oppure da Fasano a Ostuni (o viceversa), ma dalla Puglia anche a mille chilometri di distanza: accade nel mondo della scuola pubblica come nell’arcipelago dell’impresa privata. Accade nei corpi di polizia e militari. Accade nell’industria e nel commercio. Non accade, invece, nella Sanità pugliese, dove, invece, avviene, ad esempio, che emergenze e parti siano garantiti ad oggi solo nell’ospedale Perrino di Brindisi. Con la Asl che altro non può aggiungere: «Si conferma l’impegno per ripristinare in toto e quanto prima l’attività assistenziale».
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