Gran rifiuto dei medici e il reparto resta chiuso: «Nessuno ha accettato l'incarico». Il caso Francavilla

Gran rifiuto dei medici e il reparto resta chiuso: «Nessuno ha accettato l'incarico». Il caso Francavilla
Gran rifiuto dei medici e il reparto resta chiuso: «Nessuno ha accettato l'incarico». Il caso Francavilla
di Nicola QUARANTA
4 Minuti di Lettura
Lunedì 5 Giugno 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 6 Giugno, 07:12

Due pesi due misure. Due visioni di rapportarsi alla rete del lavoro. Una intransigente con i più deboli della catena, l’altra permissiva e garantista. Una capace di imporre massimo rigore nei criteri di erogazione di sussidi economico-sociali (come il reddito di cittadinanza) alle fasce fragili, l’altra irremovibile nel tutelare chi, in cerca di lavoro e vincitore di concorso, può arrogarsi il diritto di rifiutare o scegliere, nel raggio di pochi chilometri, la propria destinazione, anche nel momento in cui tale scelta rischia di pregiudicare l’esistenza stessa di un servizio essenziale.

I fatti

Quanto sta accadendo nella sanità locale e pugliese ha del paradossale. Ecco perché nessuno può tirarsi indietro, neppure i sindacati e gli ordini professionali, di fronte alla chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia di Francavilla Fontana, disposta dal 16 aprile per la grave carenza di personale medico necessario alla copertura assistenziale sulle 24 ore. Oggi in affanno il Camberlingo”, domani potrebbe toccare al “Perrino”. 
Il chiarimento messo per iscritto dai vertici della Asl di Brindisi è la cartina di tornasole: «Il management aziendale ha attivato tutte le procedure amministrative finalizzate al superamento delle criticità e quindi alla riapertura dell’unità operativa.

Sono numerose le azioni, messe in atto già dal 2022, che però, ad oggi, non hanno consentito di colmare le carenze di organico: due procedure concorsuali ordinarie nel 2022; procedura concorsuale a gennaio 2023; richiesta di utilizzo delle graduatorie concorsuali delle altre aziende sanitarie della regione a gennaio 2023: alle convocazioni nessuno ha accettato l’incarico; ulteriore richiesta di disponibilità alle altre Asl ad aprile 2023, supportata da una nota di invito della Regione, senza esito; avviso per medici in quiescenza ad aprile 2023, senza esito. In ultimo, la già citata procedura concorsuale bandita a gennaio 2023 e conclusa nei giorni scorsi non si è per il momento rivelata risolutiva: alla convocazione immediata, non tutti gli idonei selezionati si sono presentati e alcuni hanno chiesto un rinvio per il breve preavviso». 

Le reazioni

Questo il quadro sconcertante, tra candidati che hanno necessità di riflettere e altri che hanno già rifiutato. Uno scenario destinato a diffondersi a macchia d’olio se non si dovesse correre ai ripari. «Nell’ambito del federalismo concorsuale tra le varie Asl pugliesi, anche il reparto del Perrino – fa notare il consigliere regionale Fabiano Amati (Azione) sta perdendo due medici, per cui tra non molto anche lì non si potranno garantire le condizioni di sicurezza. Non c’è la possibilità di disporre provvedimenti per prestazioni aggiuntive, perché è vietato per i medici in extramoenia, come lo sono (ed è un loro diritto) la maggior parte dei ginecologici. È molto complicato attribuire l’incarico, sia pur a tempo parziale, ai medici del territorio, così come abbiamo sperimentato di recente per il reparto grandi ustionati. E qui altra stranezza: suddividere le funzioni tra ospedale e territorio, senza possibilità di continua intercambiabilità, rappresenta sia un problema organizzativo in casi come questi, che una minore possibilità di tenere sempre aggiornato il patrimonio d’esperienza professionale». 

Lo scenario

Un groviglio normativo e burocratico poco comprensibile e ancor meno accettabile, specie da chi, in altri ambiti e settori, per non perdere il posto o l’offerta di lavoro, è costretto ad emigrare: non da Brindisi a Francavilla (o viceversa), oppure da Fasano a Ostuni (o viceversa), ma dalla Puglia anche a mille chilometri di distanza: accade nel mondo della scuola pubblica come nell’arcipelago dell’impresa privata. Accade nei corpi di polizia e militari. Accade nell’industria e nel commercio. Non accade, invece, nella Sanità pugliese, dove, invece, avviene, ad esempio, che emergenze e parti siano garantiti ad oggi solo nell’ospedale Perrino di Brindisi. Con la Asl che altro non può aggiungere: «Si conferma l’impegno per ripristinare in toto e quanto prima l’attività assistenziale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA