Nel porto di Brindisi due navi ibride. Patroni Griffi: «Ora servono le infrastrutture»

Nel porto di Brindisi due navi ibride. Patroni Griffi: «Ora servono le infrastrutture»
di Francesco TRINCHERA
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Martedì 2 Novembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15:03

È arrivata a Brindisi la nuova nave “ecologica”: ieri mattina, infatti, ha fatto scalo nel terminal di Punta delle Terrare la EcoCatania, una delle due imbarcazioni di Grimaldi che fa la spola tra Ravenna e Catania con scalo in Puglia. A presentare questo nuovo tipo di mezzo, che trasporterà i ro-ro (i rotabili), che garantisce “zero emissioni in porto” utilizzando l’elettricità, il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mar Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi, e l’armatore del gruppo navale, Guido Grimaldi, proprio all’ingresso della "EcoCatania", accolta da diverse persone nonostante i primi accenni di meteo autunnale tra nuvoloni e minaccia di pioggia. 
Patroni Griffi si è detto soddisfatto per “l’apertura di credito” ricevuto proprio dalla compagnia ma si è anche soffermato sulle criticità che riguardano le infrastrutture portuali e come questo possa limitare i traffici: «Questa – ha detto – è l’unica banchina in cui la nave può attualmente ormeggiare, il che non è ottimale, perché questo ci crea grossi problemi nella gestione degli ormeggi a Brindisi. Anche per questo, secondo il numero uno dell’ente portuale la realizzazione del nuovo pontile a briccole sarà decisiva perché «avremo tre banchine che sono in grado di accogliere queste navi». Per questo motivo, il presidente dell’Authority ha rivendicato la decisione di portare avanti quella proposta progettuale: “Avevamo ragione – ha sottolineato – quando volevamo infrastrutturare il porto di Brindisi non al ribasso, mettendo una mera boa oceanica che non sarebbe stata sufficiente per la stazza, il peso, la dimensione di una nave come questa ma dando un ormeggio sicuro a questo tipo di grandissimi traghetti per i rotabili». 

L'imbarcazione


Il pontile a briccole è un’opera recentemente (inizio dello scorso marzo) approvata in sede di Valutazione di impatto ambientale al Ministero per la Transizione ecologica e per la quale si era anche dibattuto in maniera serrata all’interno della politica brindisina, oltre che tra i vari soggetti che di porto si occupano. A questo contesto si lega anche la seconda sollecitazione di Patroni Griffi, legata al tema ambientale: «La transizione energetica è in corso – ha detto ancora - ed ha bisogno di infrastrutture e di tecnologia: qui c’è un’infrastruttura che si sta ancora completando e soprattutto c’è tantissima tecnologia». Allo stesso modo, secondo quanto dice il numero uno dell’Adpsmam «non sappiamo quale sarà il modello di naviglio più ottimale, dobbiamo essere in grado di dare ormeggi per tutti i navigli che stanno affrontando in maniera coraggiosa la transizione energetica». Patroni Griffi, in particolare, vede nel caso di specie anche un approccio valido: «Questo – ha rimarcato – è un modello, una nave ibrida che in navigazione usa carburante tradizionale ma in porto ha emissioni zero perché utilizza l’energia accumulata». Complessivamente, l’esponente dell’ente portuale vede Brindisi adatta a questo tipo di traffico perché «ha una grandissima vocazione di short sea» (ovvero di consegna merci su brevi tratte), soprattutto perché «è ben collegata su corridoi logistici primari», facendo l’esempio di quello adriatico, tirreno-adriatico e pan-europeo VIII. 
L’invito finale è a continuare su questa strada con la necessaria consapevolezza. Eco Catania, con la sua gemella Eco Livorno, andranno a sostituire le altre due imbarcazioni che operavano sulla tratta tra Ravenna – Brindisi – Catania (Eurocargo Catania ed Eurocargo Livorno), toccando lo scalo pugliese praticamente lungo tutto l’arco della settimana.

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