Brindisi, mutui inutilizzati e grandi aziende: due idee per rinnovare lo stadio Fanuzzi

Il Pd propone di approvare una bozza del Piano triennale, i Cobas fanno appello alle società della zona industriale

Lo stadio Franco Fanuzzi di Brindisi
Lo stadio Franco Fanuzzi di Brindisi
di Francesco Ribezzo Piccinin
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Mercoledì 7 Giugno 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:32

Come garantire la massima velocità nella realizzazione degli interventi - almeno quelli più urgenti - necessari per consentire al Brindisi Calcio di giocare nel proprio stadio le gare domestiche del campionato di serie C? Con una procedura “non ortodossa” ma comunque compatibile con la legge che prevede l’approvazione in consiglio comunale, da convocare entro pochissime ore nella vecchia composizione, considerato che il nuovo non sarà proclamato ancora per diversi giorni, di una bozza di Piano triennale delle opere pubbliche che consenta di attivare la devoluzione dei mutui e, dunque, finanziare i lavori bandendo le gare in tempi brevissimi. È questa l’idea del Partito democratico che, attraverso l’attuale capogruppo consiliare Maurizio Pesari, si dice disponibile a collaborare con l’attuale amministrazione. Dall’altro lato, i Cobas, con il segretario Roberto Aprile, ritengono che a finanziare gli interventi necessari perché lo stadio “Fanuzzi” sia omologato per ospitare le gare di Lega Pro debbano essere le grandi aziende insediate in città.

«Convocare il consiglio comunale uscente»

«A nostro avviso - sostiene Pesari - ci sono tutte le condizioni per affrontare, dopo la promozione in C, la sopravvenuta esigenza di opere di omologazione per permettere allo stadio “Fanuzzi” di ospitare le gare interne di Lega Pro. Come Partito democratico abbiamo infatti suggerito di coinvolgere il consiglio comunale uscente che potrebbe essere convocato d’urgenza, in 24 ore come da regolamento, con un’unica delibera consiliare che contestualmente preveda l’adozione del Piano triennale delle opere pubbliche allegato al redigendo bilancio previsionale 2023, la cui approvazione è fissata dalla legge entro il 31 luglio, e l’autorizzazione alla devoluzione dei mutui, rivenienti da economie di gara o da interventi minori, contratti con la Cassa Depositi e Prestiti, per poter procedere speditamente a finanziare le opere necessarie per poter disputare sin da subito il campionato al Fanuzzi ed evitare il penoso e disagevole esodo dei tifosi brindisini che dopo decenni avranno la grande occasione di un meritato palcoscenico sportivo di tutto rispetto».

Il fattore tempo, sostiene il capogruppo uscente del Pd, «è determinante e per questo invitiamo la maggioranza e il sindaco Marchionna a tenere conto dei nostri suggerimenti che, allo stato, rappresentano il migliore e più breve percorso tecnico-amministrativo finalizzato a garantire i fondi per i lavori di omologazione necessari».

Cobas: «Convocare le grandi industrie»

Più a lungo termine, invece, la soluzione proposta dai Cobas, che invitano il sindaco Giuseppe Marchionna «a chiamare ad un tavolo le grandi industrie presenti sul territorio e chiedere loro di attivare immediatamente a loro spese i lavori di ripristino dello stadio “Fanuzzi” entro settembre, per portare i nostri bambini al campo così come li abbiamo rivisti dopo tanti anni. Le capacità e le competenze ci sono, che facciano finalmente qualcosa per la nostra città». Diversi anni fa, ricorda Aprile, «il Cobas scoprì che Brindisi era l’unica città in Italia che non aveva nessuna convenzione con l’Enel per Brindisi Nord, mentre in tutta Italia l’Enel realizzava interventi di carattere sociale. Poi arrivò una convenzione a dir poco strana che ha permesso all’Enel di lasciare solo qualche briciola. Al basket hanno lasciato qualcosa finché gli è interessato per poi sparire. È famoso invece l’intervento del sindaco di Civitavecchia riferendosi al Cobas, che aveva chiesto gli stessi interventi al porto per coprire lo scarico, che ha ricevuto dall’Enel centinaia di milioni di euro nel corso degli anni di cui 60 milioni in quella occasione». Le lotte per l’ambiente, conclude il sindacato, «vanno fatte fino in fondo come in questo periodo per la decarbonizzazione e gli investimenti alternativi, ma dall’altra vogliamo che le grandi industrie facciano investimenti per il campo di calcio così come per i quartieri. Proprio su questo organizziamo un incontro dei lavoratori di Cerano e del porto per venerdì 9 giugno alle ore 17 presso il Break 24 a Brindisi. Insomma, devono fare qualcosa per la nostra città».

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