Museo d'acqua, albergo, contenitore culturale: si discute sull'uso del castello

Il Castello di mare di Brindisi
Il Castello di mare di Brindisi
di Francesco TRINCHERA
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Domenica 22 Aprile 2018, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 10:34
Il dibattito intorno al Castello alfonsino ed il complesso di Forte a mare punta soprattutto ad alcuni elementi imprescindibili: quello di legare la sua fruizione alla storia della città ed al mare. Venerdì sera l’ipotesi formulata all’interno del convegno del Rotary Appia Antica è stata quella di realizzare una “Coverciano del mare” rivolta agli sport dell’acqua. Ma non è l’unica idea: tra gli storici brindisini c’è quella della sezione cittadina della Società di Storia Patria per la Puglia e di Giacomo Carito: «La nostra posizione – ha spiegato – è chiara. Abbiamo già esposto agli enti competenti una nostra proposta, quella che nel castello possa sorgere un museo nazionale dell’Appia Antica». L’intenzione è quella di dare dignità alla “Regina viarum” anche nella città dove questa termina: «Qui a Brindisi – ha proseguito Carito - manca ancora qualcosa che faccia da testimonianza, mentre a Roma, all’inizio della via Appia, c’è un parco. Tra l’altro non sarebbe incompatibile con l’idea di uno stadio del mare, perché riguarda il Castello e non gli alloggi».
Lo storico, in ogni caso, pone alcuni paletti: «Quello che rifiutiamo – ha evidenziato – è una destinazione
 alberghiera. Se si vuole realizzare un bed and breakfast o delle sagre ci sono altri luoghi».
Al ruolo del Castello nel porto guarda il presidente di Federalberghi, Pierangelo Argentieri: «Credo che la presentazione di mostre d’arte – ha commentato - possa essere una finalità, anche se non l’unica: la struttura è complessa e ci sono diverse soluzioni». Le esposizioni potrebbero essere inserite all’interno di un sistema più complesso: «Possono essere funzionali – aggiunto - se tutto ruota intorno al porto ed alla creazione di grande movimento, anche perchè stanno prendendo piede in Puglia. Il tutto, nell’ottica del crescente traffico crocieristico oltre a quello da diporto».
Il rapporto tra Castello e mare è anche nella proposta del presidente provinciale di Adoc Giuseppe Zippo: «Secondo noi – ha dichiarato – la destinazione d’uso dovrebbe essere in linea con contesto in cui sorge castello e con la vocazione marinara della città, creando un museo del mare ed esposizioni su questo tema». Zippo guarda anche alla collaborazione con la facoltà di Biologia marina università Bari, per la realizzazione di un museo con le specie acquatiche tipiche di questa porzione del Mediterraneo: «A questo – ha proseguito – si potrebbe aggiungere anche l’idea di una serie di mostre in vasche, un po’ come all’acquario di Genova, come era stato pensato per Monopoli ma poi non più realizzato: Brindisi potrebbe candidarsi ad ospitarle». In conclusione, Zippo lancia anche un monito: «Al di là del restauro chiediamo di realizzare da subito un percorso in sicurezza».
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