Brindisi e il porto del futuro: sì al molo per mega navi a Capo Bianco ed alle pale eoliche di Act Blade

Il rendering del capannone che Act Blade realizzerà a Sant'Apollinare
Il rendering del capannone che Act Blade realizzerà a Sant'Apollinare
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Sabato 29 Aprile 2023, 05:00

Comincia a prendere forma quello che sarà il futuro del porto di Brindisi, tra opere pubbliche e investimenti privati.

In dirittura d'arrivo la Via per Capo Bianco

Nelle scorse ore, è arrivato il via libera, da parte del ministero della Cultura, al progetto per il completamento funzionale ed il banchinamento della colmata ex British Gas, a Capo Bianco. Dopo il confronto delle scorse settimane, nella sede dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, con i ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, con la Soprintendenza e con la Capitaneria di porto, è arrivato il parere istruttorio favorevole che rappresenta un nuovo passo in avanti che, nella pratica, dovrebbe portare nel giro di pochi giorni alla conclusione positiva dell’iter della Valutazione d’impatto ambientale dell’opera.

Un nuovo molo per mega navi

L’opera, inserita nella programmazione dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale e finanziata con 30 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ha lo scopo di recuperare agli usi portuali la colmata realizzata per il rigassificatore della Brindisi Lng e successivamente mai utilizzata. La nuova banchina, lunga 375 metri, avrà un utilizzo commerciale, sarà capace di ospitare navi di stazza superiore a 1.350 tonnellate ed avrà alle spalle un piazzale di 14-15 ettari.

L'ultima autorizzazione per il cantiere di Act Blade

Dopo la proposta di provvedimento, da parte della sezione Tutela e valorizzazione del paesaggio, del dipartimento Mobilità, Qualità urbana, Opere pubbliche, Ecologia e Paesaggio della Regione Puglia, è arrivata nelle scorse ore la decisione definitiva sull’autorizzazione paesaggistica in deroga alla società Act Blade. Decisione assunta con delibera della giunta regionale, che autorizza l’azienda alla realizzazione del proprio sito produttivo, un capannone tensostatico, nel piazzale di Sant’Apollinare, a due passi dalle banchine del porto interno di Brindisi.

Il capannone a Sant'Apollinare

L’autorizzazione consentirà, spiega la stessa Regione, “di avviare la realizzazione nell’area portuale di Brindisi di una fabbrica di pale eoliche da parte della società Act Blade Europe, che ha presentato il progetto. Sarà il primo esempio in Puglia e in Italia meridionale di manifatturiero sottobanchina, cioè di uno stabilimento collegato alle banchine portuali di carico e scarico”. Non solo. Act Blade, infatti, produrrà nel porto di Brindisi un nuovo tipo di pala eolica, particolarmente innovativa, più leggera di quelle convenzionali, che aumenta la capacità di sfruttare l’energia eolica e di produrre energia elettrica. Una tecnologia ispirata a quella delle vele delle imbarcazioni dell’America’s Cup.

Un investimento finanziato dal Pnrr

Il piano finanziario già presentato per il progetto di un Contratto di sviluppo che risponde all’investimento “Competitività e resilienza delle filiere produttive – Rinnovabili e batterie – Industria Eolica” del Pnrr, fa sapere ancora la Regione, «prevede lo sviluppo e commercializzazione del nuovo tipo di pala eolica Act Blade e del suo innovativo processo di produzione a supporto della la transizione ecologica. L’investimento previsto totale è di oltre 14 milioni di euro, con un programma di assunzioni a regime stimato in 169 unità lavorative. Al fine di consentire la realizzazione dello stabilimento e l’avvio dell’attività, l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, competente in quanto la richiesta riguarda l’area portuale, dopo lungo e complesso iter amministrativo già scontato, procederà al rilascio dell’Autorizzazione unica Zes e della concessione demaniale marittima per una durata di cinque anni.

La rivendicazione di D'Attis

Esulta per il risultato il deputato e commissario regionale di Forza Italia Mauro D’Attis. «Un’opportunità - ricorda - per la quale ho profuso impegno dall’inizio ossia da quando con il ministro Fitto abbiamo dato un’importante accelerazione, superando gli ostacoli burocratici. L’insediamento avrà di sicuro riverberi rilevantissimi per lo sviluppo economico ed occupazionale del nostro territorio e la maggior parte delle istituzioni coinvolte hanno condiviso con tenacia il perseguimento di questo obiettivo. Non è stato semplice giungere fino a qui: abbiamo dovuto superare il vento sfavorevole che spirava da alcuni enti più avvezzi a dispensare “no” a prescindere».

La replica di Stefanazzi

A criticare la presa di posizione di D’Attis è, invece, il deputato del Pd Pugliese Claudio Stefanazzi. «La Regione Puglia rilascia le autorizzazioni per realizzare lo stabilimento Act Blade a Brindisi - commenta, rendendo merito al presidente dell’Authority Ugo Patroni Griffi - e subito apprendiamo, con un certo stupore, di meriti e contributi decisivi per il via libera all’impianto da parte del collega D’Attis e del ministro Fitto. Saremmo davvero curiosi di conoscere il contributo sostanziale e formale che i due hanno assicurato in questi mesi».

Se oggi si può festeggiare, conclude, «da domani potremmo cominciare a contare le occasioni perse. Molti altri insediamenti in area Zes restano in bilico proprio per l’indolenza del ministro».

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