Brindisi, cala il sipario sulla vendemmia: qualità ok, ma costi alle stelle

Brindisi, cala il sipario sulla vendemmia: qualità ok, ma costi alle stelle
di Tranquillino CAVALLO
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Lunedì 10 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:07

Dopo oltre due mesi di lavoro la vendemmia 2022 in provincia di Brindisi può dirsi conclusa. Il bilancio, nonostante le avversità atmosferiche della primavera-estate, può dirsi più che soddisfacente, almeno pensando alle previsioni grigio-scure di alcuni mesi fa. Una vendemmia, quindi, a cinque stelle con un prodotto sano e di buona gradazione. Facile prevedere che i vini che si produrranno saranno di un’eccellente qualità. Si spera solo che questa particolarità sia riconosciuta economicamente sui mercati nazionali e internazionali che i vini raggiungeranno tra qualche mese.

La produzione

Nonostante ciò per le aziende la campagna di commercializzazione si prevede piuttosto difficile a causa dei costi di produzione che sono aumentati in maniera vertiginosa. Dunque, la vendemmia 2022 volge al termine tra luci ed ombre e con tantissimi spunti di riflessione. Sicuramente è stata una vendemmia caratterizza da diversi fattori. Innanzitutto c’è stata una buona qualità del prodotto, con grado Babo mediamente intorno ai 20 gradi. Il secondo fattore è stato la minor produzione registrata nelle cantine sociali, confronto allo scorso anno di circa il 15-20%, ma non in tutte le zone poiché quelle a sud della provincia hanno avuto, sostanzialmente, le medesime quantità dello scorso anno. Il terzo fattore che ha caratterizzato la vendemmia 2022 è stato l’aumento dei costi di produzione, del gasolio agricolo che ha raddoppiato il prezzo, dall’azoto con un più 200%, dei fitofarmaci che sono aumentati mediamente del 170%, con l’energia elettrica del 300%. Infine, il quarto fattore è dato dal prezzo di vendita delle uve che si è mantenuto piuttosto basso. Inferiore sia ai prezzi del 2021 sia del 2020. Dati, e lamentele, che sono stati raccolti andando in giro tra le varie cantine sociali della provincia di Brindisi che, in questi giorni, sono alla prese con un turbinio di lavoro tra fermentazione, travasi, svinature e sfecciature.

A Mesagne c’è la cooperativa della Riforma Fondiaria con il vice presidente, Emanuele Guglielmi, che ha tenuto a sottolineare: «Abbiamo concluso i lavori vendemmiali da qualche giorno e stilando un primo bilancio possiamo dire di aver prodotto un 15% in meno dello scorso anno. Nonostante ciò siamo soddisfatti poiché abbiamo ottenuto un grado Babo medio di oltre 20 gradi. Purtroppo resta il grosso problema dei costi. Quest’anno le uve si sono vendute mediamente a 35 euro al quintale. Chi ha avuto una produzione di circa 150 quintali per ettaro ha coperto a malapena le spese». Poi il vice presidente ha aggiunto: «Chi, in estate, ha irrigato i vigneti ha sostenuto un costo aggiuntivo per ettaro di mille euro, chi ha vendemmiato le uve manualmente ha spesso mediamente 700 euro a ettaro. Pertanto la situazione è tragica. Se a tutto ciò aggiungiamo che il mercato è completamente fermo si comprende che il nostro futuro è nero». Oronzo Pati è il presidente delle Cantine di San Pancrazio. «Sostanzialmente – ha detto - abbiamo prodotto gli stessi quantitativi dello scorso anno con una buona qualità e abbiamo ottenuto un grado Babo medio di 19,50». Anche lui ci ha confidato che «il mercato del vino è completamente fermo. Fortunatamente – ha proseguito abbiamo una rete di vendita in Puglia che ci permette di esitare il nostro prodotto sia sfuso sia in bottiglie». L’Agricola latianese è guidata dal presidente, Giuseppe Schiena. «Per fortuna - ci ha spiegato – non abbiamo subìto il calo di produzione preventivato a inizio delle operazioni vendemmiali. Anche noi abbiamo avuto un prodotto eccellente con una gradazione Babo media di 19 gradi. In ogni modo dobbiamo lamentare una stagnazione del mercato che ci preoccupa non poco». A San Donaci la Cantina sociale ha concluso la vendemmia “in maniera tranquilla”, ci ha confermato il presidente Marco Pagano: «È stata un’annata ottima perché il prodotto ha tenuto bene alle avversità climatiche al cui termine le uve vendemmiate sono risultate sane, prive di difetti o inquinanti vari.

Abbiamo ottenuto una gradazione Babo media di 19,50. Pertanto avremo una buona qualità di vino»

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