Brindisi, presi tre presunti ladri d'auto: in azione con mezzi a noleggio

I presunti ladri filmati dalle telecamere
I presunti ladri filmati dalle telecamere
di Eliseo ZANZARELLI
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Venerdì 29 Luglio 2022, 18:44 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 22:35

Due arresti e un obbligo di dimora. Dopo una serie di furtifurti a cavallo tra la fine dell’anno scorso e l’inizio di questo, sono finiti sotto la lente d’ingrandimento dei carabinieri e della Procura: Gianluca Polito, 48 anni, di Brindisi; Alessandro D’Accico, 34 anni, di Brindisi; Antonio Bagnato, 37 anni, di Brindisi.

Il provvedimento cautelare

Nei loro confronti, ieri, i militari dell’Arma in forza al Nucleo investigativo e radiomobile della Compagnia di San Vito dei Normanni, in collaborazione coi colleghi delle Stazioni di Mesagne e Carovigno, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Brindisi Vittorio Testi su richiesta del pubblico ministero Alfredo Manca. I tre sono accusati a vario titolo di furto pluriaggravato in concorso. Polito e D’Accico sono stati ristretti ai domiciliari, mentre per Bagnato solo l’obbligo di dimora (non potrà uscire da casa dalle 21 del giorno alle 7 del giorno dopo). Il pm aveva chiesto i domiciliari per Bagnato e il carcere per Polito e D’Accico. Sono comunque già tutti noti alle forze dell’ordine, avendo precedenti specifici e generici (cioè, non attinenti al reato di furto).
Le indagini dei carabinieri sono partite dalle denunce di tre furti d’auto.

Il primo, a Specchiolla (Carovigno), il 5 novembre 2021, quando sparì una Lancia Y intestata a una donna che l’aveva noleggiata. Il secondo, il 12 dicembre 2021 in corso Umberto I a Carovigno, dove sparì una Jeep Cherokee intestata a un uomo che era sceso un attimo a giocare una schedina del lotto in tabaccheria. Il terzo, l’8 gennaio 2022 a Mesagne, dove sparì il furgoncino Iveco Turbo Daily di un commerciante d’antiquariato. Tutti colpi messi a segno nelle prime ore del mattino, con una certa professionalità.

Incastrati dalle telecamere


Dopo aver acquisito le denunce e aver messo insieme i tasselli e in punti comuni dei diversi fatti, i carabinieri hanno acquisito le immagini di sicurezza delle telecamere presenti nei diversi punti interessati e sono risaliti all’identità dei tre destinatari delle misure cautelari, ritenuti gli autori - con ruoli diversi - dei furti.
Il modus operandi del terzetto avrebbe previsto spesso e volentieri l’impiego di auto prese a noleggio, da loro o da altri: ora una Fiat 500 X, ora una Vokswagen Polo. Con quelle avrebbero raggiunto i bersagli designati.
Nel primo caso, quello della Lancia Y, Polito è considerato l’autore materiale della sottrazione dell’auto, mentre D’Accico il “palo”. Nelle prime ore del mattino di quel 5 novembre dello scorso anno, raggiunsero a bordo di una Fiat 500 X località Specchiolla e in pochi minuti s’impossessarono di una Lancia Y praticamente nuova, che la sua utilizzatrice aveva noleggiato per qualche giorno.
Sempre Polito è ritenuto l’autore materiale del furto anche della Jeep Cherokee datato 12 dicembre 2021. Non è chiaro con chi si fosse trovato quel giorno (non vi è certezza sull’identità dei complici) . Si sa che il presunto gruppetto di ladri raggiunse corso Umberto I a Carovigno e, sempre in pochi minuti, s’impadronì del fuoristrada. Il proprietario l’aveva lasciato con le chiavi inserite nel quadro, dato che sarebbe mancato giusto qualche minuto, il tempo di recarsi in una tabaccheria lì vicino.

I furti 

Polito e D’Accico sono inoltre ritenuti gli autori materiali del furto, in data 8 gennaio 2022, del furto del furgoncino Iveco Daily di proprietà di un antiquario mesagnese, parcheggiato in una traversa di via Brindisi, a pochi metri dal negozio, con le chiavi lasciate sotto un tappetino. Il derubato in questo caso riottenne il mezzo, giacché riuscì in qualche modo a individuare uno dei presunti responsabili, al quale in passato aveva prestato quello stesso mezzo.
Come hanno fatto gli investigatori a individuare la presunta banda? Semplice, ma neanche troppo: videosorveglianza, riconoscimento personale, incroci dei dati dei noleggi e dei tabulati telefonici oltre a tanta, tanta pazienza. Il gip, dopo aver analizzato l’informativa e la richiesta conforme del pubblico ministero, ha ritenuto di ridurre le richieste di misura cautelare ma al contempo di dover ritenere fondati i gravi indizi di colpevolezza, che necessitano di precauzioni. 

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