A Brindisi i 5 Stelle “corteggiano” il Partito democratico. Ma vogliono Fusco invece del Rossi bis

Il comizio di Giuseppe Conte a Brindisi, con Roberto Fusco e Salvatore Giuliano
Il comizio di Giuseppe Conte a Brindisi, con Roberto Fusco e Salvatore Giuliano
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Sabato 5 Novembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:23

La battaglia che si consuma su porto e ambiente non ha una valenza esclusivamente “tecnico-pianificatoria” ma, anzi, è anche squisitamente politica. Il sindaco Riccardo Rossi, infatti, in queste ore è passato all’attacco su Edison, carbone e petrolchimico, per riportare in primo piano questioni che fanno parte della sua storia e del suo background. Battaglie di certo polarizzanti ma che sono state la cifra politica, insieme al rinnovamento, che lo ha portato alla vittoria nell’appuntamento elettorale del 2018. E che sono in grado di catturare il consenso di una parte della città.

Ambientalisti ora più vicini al M5S

Eppure, nonostante quel consenso e quel supporto che nei mesi passati si era in qualche modo, e per diversi motivi, raffreddato, per il sindaco potrebbe essere troppo tardi. Tutto intorno, infatti, anche in quel fronte ambientalista, sono evidenti movimenti che hanno come protagonista il M5S. Che, forte dell’ottimo risultato alle politiche, nelle quali si è confermato il primo partito di Brindisi, punta col placet di Giuseppe Conte a proporre il proprio candidato sindaco alle elezioni amministrative della prossima primavera-estate. Già da tempo si fanno i nomi dei due candidati alle politiche, Roberto Fusco e Salvatore Giuliano, che sono riusciti a calamitare voti anche dal di fuori dei 5 Stelle, portando a sé quella parte di borghesia brindisina vicina alle sensibilità ambientaliste.

I possibili candidati: Fusco e Giuliano

Tra questi, come è evidente dall’intervento in favore della scelta di Rossi di ricorrere al Tar contro l’autorizzazione al deposito costiero di Gnl di Edison, c’è anche il notaio Michele Errico. Che proprio nel suo intervento lascia intendere diversi dettagli di quanto potrebbe accadere. Innanzitutto quando parla, in almeno un paio di occasioni, di aggregare le forze politiche interessate a “un progetto di salvezza della intera comunità” intorno a persone che hanno “fornito rilevanza, non solo locale ma anche nazionale, nelle attività da essi stessi compiute”. Difficile non cogliere in queste parole un riferimento proprio a personaggi come l’avvocato Fusco, arrivato a ricoprire il ruolo di vice presidente dell’Unione nazionale delle Camere civili, ed il preside Giuliano, che proprio grazie alla sua opera innovatrice, è stato nominato sottosegretario all’Istruzione durante il governo Conte 1.

I rapporti personali e le storie politiche

Come è difficile dimenticare il rapporto di amicizia tra Fusco ed Errico. Che, dopo la caduta dell’amministrazione Consales ed il successivo commissariamento, con Sì Democrazia avevano anche avviato un dialogo con la coalizione “Brindisi Smart” dell’allora candidato sindaco Riccardo Rossi. Era il 2016 ed il dialogo era venuto meno dopo il tentativo di Errico e Fusco di coinvolgere anche il Partito democratico, che in quell’occasione su pressione dell’allora segretario regionale Michele Emiliano scelse come candidato Nando Marino, poi sconfitto dalla candidata centrista Angela Carluccio. Lo stesso Pd col quale, pochi anni dopo, Rossi è riuscito a trovare una convergenza, vincendo le elezioni del 2018.

Le prospettive in vista delle elezioni amministrative

E proprio con il Partito democratico dovrà fare i conti il Movimento 5 Stelle, consapevole che la vittoria, soprattutto in caso di unità del centrodestra e con un “Terzo polo” elettoralmente tutt’altro che marginale, passa necessariamente attraverso un accordo con i “dem”. Dai quali, proprio nelle ultime settimane, si comincia a percepire un certo imbarazzo rispetto alle scelte del sindaco, al quale tuttavia non hanno mai fatto mancare la fiducia nonostante le difficoltà ed in alcuni casi anche le differenze di idee. Se, quindi, davvero l’operazione andasse a buon fine, a Rossi resterebbero due opzioni: provare la corsa senza il Pd, sicuramente con il sostegno di Brindisi Bene Comune e, forse, di movimenti come “Ora tocca a noi”, oppure fare un passo indietro, rinunciare al ruolo di sindaco e provare a portare il programma di Bbc all’interno di quello della nuova coalizione, con un nuovo candidato alla carica di primo cittadino.

Che potrebbe essere lo stesso Fusco contro il quale si era scontrato già nel 2012, ottenendo solo qualche decimo percentuale in meno.

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