Gli raccomandano esami urgenti ma la prima prenotazione è tra 7 mesi

L'ospedale Perrino
L'ospedale Perrino
di Maurizio DISTANTE
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Martedì 23 Ottobre 2018, 22:29
Esami urgenti e agende chiuse. La denuncia corre sui social, dove una donna latianese ha sfogato la sua frustrazione a seguito delle dimissioni del padre, un anziano affetto da diverse patologie polmonari gravi. In un post apparso sul suo profilo social alcune ore fa, la donna ha raccontato quanto accaduto dopo che l’anziano genitore ha lasciato l’ospedale Antonio Perrino di Brindisi con l’indicazione di svolgere urgentemente due esami strumentali e una visita specialistica. «Sono andata a prenotare tre prestazioni aventi il codice di urgenza, Pet Tac, risonanza magnetica e visita chirurgia toracica, tutte importanti per la salute di mio padre, per le quali mi avrebbero dovuto fornire la data di erogazione entro 30 giorni. Invece, nulla: nessuna data disponibile tranne che per la risonanza, a maggio 2019, data che non rientra di certo nei 30 giorni e nemmeno nei 60 e nemmeno nei 120».
La donna punta il dito contro un sistema incapace di fornire giuste risposte a legittime domande, come quella della salute. «In ospedale – spiega - nonostante il ricovero, queste visite non sono state effettuate poiché il paziente avrebbe occupato il letto per 20/30 giorni, dato che questa è la tempistica per i ricoverati. Sanità, lavoro, corruzione, malavita. Questi sono i problemi urgenti e primari del nostro Paese, tutto il resto è aria fritta. Volete essere il governo del cambiamento? Partite dalle cose essenziali. E poi tutto il resto».
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