Fumo e puzza su Brindisi: il sindaco scova i focolai degli incendi nelle campagne

Fumo e puzza su Brindisi: il sindaco scova i focolai degli incendi nelle campagne
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Mercoledì 6 Ottobre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:02

Dodici focolai di grandi dimensioni, tutti su uno stesso campo, tra Brindisi e Cerano. A individuarli nel tardo pomeriggio di lunedì, di ritorno da Lecce, è stato il sindaco Riccardo Rossi, che è uscito dalla superstrada per andare a verificare con i propri occhi quanto stava accadendo, allertando polizia locale ed Arpa. Sarebbe questa, dunque, la dimostrazione del fatto che la causa dell’aria irrespirabile, da diversi giorni ormai, in città è legata agli incendi di sterpaglie e rifiuti nelle campagne appena fuori da Brindisi.

La testimonianza del sindaco

«Ieri (lunedì per chi legge, ndr), per puro un caso ovviamente, mentre tornavo da Lecce, intorno alle 18.30, dunque verso l’imbrunire - ha raccontato il sindaco durante la conferenza stampa congiunta con Arpa - sull’altro lato della carreggiata, all’altezza del chilometro 6, c’era un incendio. Così, abbiamo fatto inversione di marcia sul ponte ed abbiamo raggiunto il luogo degli incendi. Abbiamo fatto dei video, chiamato la polizia locale e anche allertato l’Arpa, che ha inviato i tecnici con i campionatori». Una volta giunto sul luogo, il sindaco ha raccontato di avere visto «dodici focare molto grandi, a circa 300-400 metri dalle pale eoliche. Qualcuno aveva completamente ripulito un campo. Quando siamo arrivati c’erano due veicoli, che subito sono andati via. Dopo circa un quarto d’ora, l’aria era irrespirabile e non si vedeva più niente».

L'allarme per l'aria irrespirabile

Tutto quel fumo, proprio a causa delle condizioni meteo ed in particolare della direzione del vento, è arrivato poco dopo a Brindisi. «Quando siamo arrivati all’altezza della zona industriale, intorno alle 19.30, l’area - prosegue Rossi - era completamente investita dal fumo di questi incendi.

Oltre che di un altro all’altezza del chilometro 4, verso l’interno. Ovviamente è stato un caso ma come l’ho visto io, l’hanno visto altre migliaia di persone che passavano sulla superstrada. Ora, non dico che tutti debbano fare Indiana Jones, fare inversione, andare sul posto. Però almeno una segnalazione, perché questi incendi, all’imbrunire, si vedono bene ed è opportuno segnalarli». Chi compie questi gesti, evidenzia il sindaco, «ha un comportamento criminale, perché questa è una pratica vietata per legge e non è assolutamente sostenibile. Poi, magari uno ci brucia pure i rifiuti, anche se già solo con le sterpaglie quella concentrazione di particolato e di altre sostanze è estremamente dannosa per la salute. Tra l’altro, ai bordi di quel campo c’erano tantissimi copertoni abbandonati. Non possiamo sapere se fossero anche all’interno dei roghi».

Le analisi dell'Arpa

Ad ogni modo, nei prossimi giorni, ha fatto sapere l’Arpa, saranno effettuate delle verifiche per evidenziare la presenza di idrocarburi policiclici aromatici che sono la “spia” della combustione non solo di biomassa organica ma anche di materiale plastico. «È fondamentale - conclude Rossi - per risalire ai responsabili del reato ambientale segnalare ad Arpa la percezione dell’aria irrespirabile con l’orario e il punto preciso in cui avviene tale percezione e anche alle forze dell’ordine eventuali avvistamenti di fuochi accessi nelle campagne. Proprio come è accaduto a me casualmente, e ora sono state attivate tutte le indagini necessarie. Non possiamo permettere dopo decenni di inquinamento industriale che Brindisi diventi una terra dei fuochi».

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