Gaudino che è alla guida dell’associazione da circa un anno già in passato aveva denunciato simili situazioni. «L’evento non è nuovo ed anche l’orario notturno come il giorno festivo è comune ad altri simili accadimenti. Coincidenze queste che fanno pensare come per certe operazioni si scelgano orari e giorni in cui la già debole capacità di controllo delle istituzioni preposte è ancora minore - dice Gaudino - L’estate scorsa per molte sere la città fu interessata da analoghi fenomeni ma le autorità di controllo non riuscirono stranamente ad individuarne la fonte come se si trattasse di un mistero. È già noto da tempo che le malattie respiratorie in città sono più frequenti anche per le emissioni industriali ma questa conoscenza rischia di rimanere puramente accademica se chi ha il mandato di tutelare la salute pubblica non compie azioni preventive che riducano questo danno».
Ora alla luce di questo nuovo episodio l’associazione chiede un intervento deciso al Comune di Brindisi e all’Arpa affinchè si facciano delle indagini. «Per questo chiediamo al Comune ed all’Arpa di condurre i necessari accertamenti sulle emissioni odorigene avvertite in città. Conosciamo tutti lo studio Forastiere- dice Gaudino- molte di queste informazioni e di questi dati ci erano noti già da tempo. Questo non fa altro che confermare e nostre paure».
L’associazione che raccoglie molti malati gravati da patologie tumorali o respiratorie lotta affinchè l’attività industriale nel territorio brindisino sia maggiormente monitorata. «Non è molto difficile capire da dove arrivano queste emissioni, basta vedere come soffia il vento.
A volte proviene dall’ex punto franco, altre volte quell’odore che ti brucia la gola arriva dalle Pedagne- dice Gaudino- A pensarci ci viene lo sconforto. Quante volte è accaduto che anche quando bruciano le torce nessuno interviene. Lo abbiamo segnalato tante volte. Io abito al quartiere Perrino e qui le persone hanno paura, hanno paura per i loro figli, hanno paura di ammalarsi».Gaudino racconta che in passato sono stati presentati esposti in Procura con la richiesta di fare chiarezza su questi strani episodi. Gli esposti sono stati presentati nel 2014 e poi nel 2017: «Noi solleviamo il problema con la speranza che qualcuno ci ascolti, se l’appello non sarà raccolto dal Comune di Brindisi e dall’Arpa siamo pronti ad andare in Procura per difendere la salute nostra e dei nostri figli».