Dopo l’inchiesta interna dell’Asl di Brindisi il possibile danneggiamento di una serie di esami istologici, per un guasto ad un macchinario all’interno di un laboratorio del “Perrino”, è ora al centro di un’interrogazione che sarà discussa in consiglio regionale.
L'interrogazione
E’ stato Vito De Palma, rappresentante nell’assise di Forza Italia, ad aver depositato l’istanza chiedendo anche l’audizione in commissione dell’assessore regionale alla sanità ed i vertici dell’Asl di Brindisi.
Secondo quanto emerso in questi giorni il problema tecnico si è verificato sugli esami diagnostici effettuati dall’8 al 18 agosto, su pazienti di diverse unità mediche, tra cui urologia, chirurgia generale, dermatologia, senologia ospedaliera, gastroenterologia.
Il timore
«Oltre 400 esami istologici a gravissimo rischio di danneggiamento a causa dell’avaria del macchinario processatore. Bisogna capire – afferma il consigliere regionale Vito De Palma - se ci sono eventuali responsabilità, anche riguardo alla manutenzione del macchinario, e a chi sono ascrivibili perché la questione è seria. Molti esami sono particolarmente invasivi e non possono essere ripetuti senza provocare danni ed enormi disagi ai pazienti».
L'audizione
Da qui la richiesta del consigliere regionale di FI. «Perciò, vogliamo vederci chiaro e con i due atti che ho presentato cercheremo di avere un quadro preciso, confrontandoci – conclude De Palma - con l’assessore regionale alla Salute, con il direttore generale della Asl Brindisi e con il direttore del Dipartimento Salute della Regione». Dopo l’istanza e le richieste del consigliere regionale di Forza Italia dall’Asl di Brindisi fanno sapere che è in corso una verifica interna sull’accaduto. Verifiche che potrebbero avere come primaria necessità quella di accertare se i pazienti dovranno o meno rifare gli esami, che potrebbero essere stati danneggiati dal problema tecnico del processore. Nelle prossime ore la stessa azienda sanitaria avrà un quadro più chiaro della situazione, innanzitutto almeno per quanto riguarda l’aspetto clinico e medico per coloro i quali hanno eseguito gli accertamenti in quelle due settimane.
Il chiarimento
Secondo quanto riferito in una nota nei giorni scorsi dal direttore di Anatomia Patologica dell’ospedale, Marcello Pellegrino - che aveva informato la direzione generale della Asl per il problema tecnico in laboratorio - «nonostante alcuni limiti legati al guasto si è provveduto a formulare le diagnosi segnalando comunque l’accaduto». Lo stesso dirigente medico aveva precisato che «l’unità operativa di Anatomia Patologica custodisce per decenni i preparati istologici (vetrini e blocchetti), i quali costituiscono una traccia indelebile di quanto evidenziato in diagnosi, tutto in modo tracciabile».