Ragazza morta e bambino disabile: nelle tasche del giudice Galiano anche parte dei risarcimenti concessi alla vittime in cause civili

Ragazza morta e bambino disabile: nelle tasche del giudice Galiano anche parte dei risarcimenti concessi alla vittime in cause civili
di Roberta Grassi
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Giovedì 28 Gennaio 2021, 16:13 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 13:10

BRINDISI - Avrebbe incassato parte dei risarcimenti concessi dalle assicurazioni in giudizi civili, il giudice Gianmarco Galiano, arrestato e condotto in carcere stamattina in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Potenza nei confronti anche di altre cinque persone.
Si parla di una causa del 2007 sulla morte di una ragazza di 23 anni, e di un giudizio riguardante un bambino nato con traumi permanenti per colpa medica. Nel primo caso 300mila euro sarebbero stati messi a disponibilità del giudice attraverso il conto intestato alla suocera, indagata a piede libero. Nel secondo si tratta di 150mila euro. Tra gli arrestati figura anche la ex moglie, che sarebbe stata nominata “con minacce” da parte di Galiano, come legale patrocinante.
In un altra situazione è risultato che le somme di denaro sarebbero state ottenute con la minaccia di sottrarre la potestà sul figlio fatta a genitori di un bambino gravemente disabile.

Il gip di Potenza ha disposto il sequestro preventivo di 1,2 milioni di euro nell'ambito dell'inchiesta che riguarda il giudice civile Gianmarco Galiano, in servizio a Brindisi e condotto in carcere questa mattina. Il magistrato avrebbe ricevuto denaro sui propri conti correnti e avrebbe potuto acquistare una masseria con soldi ricavati dalla gestione illecita di procedimenti civili. Avrebbe gestito imprese agricole e agrituristiche, gestito bed and breakfast.
I soldi sarebbero finiti sul conto corrente della suocera, che risulta indagata a piede libero per riciclaggio. Ai domiciliari anche la ex moglie, Federica Spina, che sarebbe stata nominata patrocinante legale nelle cause finite sotto la lente degli investigatori. E in un caso sarebbe stata nomonata dai presunti corruttori come erede testamentaria.
Galiano avrebbe inoltre ricevuto sponsorizzazioni fittizie o gonfiate da parte dell'azienda Soavegel, dell'imprenditore Massimo Bianco, in cambio di tutela giudiziaria in alcuni procedimenti civili pendenti dinanzi al Tribunale di Brindisi.
L'inchiesta è partita da alcune perquisizioni eseguite nel luglio del 2017 nello studio del commercialista Oreste Pepe Milizia, accusato di essersi prestato a scrivere le motivazioni di sentenze tributarie per conto di Galiano, giudice della commissione tributaria regionale della Puglia.

Galiano avrebbe inoltre conferito incarichi per 400mila euro ai suoi “amici” professionisti.

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