Fusione nucleare, ispettori in città. Tra un mese la decisione definitiva

Fusione nucleare, ispettori in città. Tra un mese la decisione definitiva
di Roberta DE NETTO
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Venerdì 16 Marzo 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 19:49
Manca poco ormai per conoscere i risultati del bando nazionale indetto da Enea per individuare il sito che ospiterà l’esperimento Dtt, Divertor Tokamak Test, il reattore a fusione nucleare che dovrebbe radicalmente cambiare lo scenario mondiale nel settore dell’approvvigionamento energetico. La direzione Enea ha annunciato che entro il prossimo 10 aprile sarà resa pubblica la decisione al termine di un percorso di valutazione delle candidature e di formazione della graduatoria conclusiva. A stabilire i tempi e scandire così l’agenda operativa è stato il Consiglio di Amministrazione dell’Enea nella riunione dello scorso 28 febbraio dopo aver analizzato le comunicazioni della «Commissione per la valutazione delle proposte e la formazione della graduatoria». 
La stessa Commissione, che sta vagliando la documentazione, ha visitato i siti che si sono candidati. Nella Cittadella della Ricerca il sopralluogo è stato condotto orientativamente agli inizi del mese di marzo, nell’arco di una mattinata. Enea ha giudicato congruo il termine che indica il 10 aprile come data di pubblicazione delle risultanze del bando, anche considerando il numero di proposte arrivate in sede centrale. S
ono infatti nove i siti candidati da parte di Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna con un sito in tandem con la Toscana, Lazio, Liguria (con due siti), Piemonte, Puglia e Veneto. Il lavoro di screening adesso riguarderà la valutazione della rispondenza ai requisiti richiesti in merito all’estensione dell’area, alla compatibilità con il piano regolatore urbanistico, alle certificazioni ambientali, alla presenza di infrastrutture e aree industriali e alle eventuali sinergie attivabili in loco. In una nota stampa ufficiale ha parlato il Presidente dell’Enea Federico Testa. 
 
«Una partecipazione così ampia e qualificata – ha dichiarato il presidente Federico Testa – è motivo di grande soddisfazione, così come lo è il fatto che questa infrastruttura venga realizzata in Italia, anche con fondi europei, a conferma e riconoscimento dell’eccellenza della ricerca nazionale nel campo della fusione. Per garantire una scelta che massimizzi i benefici non solo per l’Enea, ma per tutto il Paese – ha concluso – nella Commissione sono state coinvolte personalità altamente qualificate in grado di assicurare una scelta basata su criteri oggettivi e di massima trasparenza, principio cardine di tutto il processo». La Commissione è presieduta dall’ingegnere Alessandro Ortis, ex direttore generale del Ministero dell’Industria, già presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas e vicepresidente dei Regolatori europei. 
Gli altri membri sono il direttore del dipartimento “Fusione” dell’Enea, Aldo Pizzuto, il responsabile scientifico del progetto Flavio Crisanti, il responsabile “Sviluppo Ingegneria” del Consorzio Rfx, Roberto Piovan e i responsabili della direzione “Amministrazione” dell’Enea, Giuseppe Pica, e delle divisioni “Tecnologie per la Fusione”, Giuseppe Gabriele Mazzitelli, e “Infrastrutture”, Marco Citterio. Il 28 marzo la Commissione dovrebbe riunirsi a Roma in sede centrale. Presumibilmente si tratterebbe degli ultimi passaggi prima della pubblicazione della graduatoria. Il progetto, nella sua totalità, prevede investimenti per 500 milioni di euro ed è facile cogliere quanto importante potrebbe essere per la Cittadella della Ricerca riuscire a staccare gli altri siti e aggiudicarsi così la gara nazionale. 
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