Lavoratori in nero, blitz della finanza: "sospesi" un bar e quattro ristoranti

Lavoratori in nero, blitz della finanza: "sospesi" un bar e quattro ristoranti
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Mercoledì 14 Dicembre 2022, 13:47 - Ultimo aggiornamento: 13:56

Controlli a tappeto tra bar e ristoranti in materia di lavoro sommerso. Denunce e attività sospese. Nelle ultime settimane, infatti, i militari del Comando Provinciale di Brindisi della Guardia di finanza hanno intensificato gli ordinari controlli di polizia economico-finanziaria volti alla prevenzione e repressione delle violazioni in materia di “lavoro nero”. Le attività ispettive hanno consentito alle Fiamme Gialle di individuare 11 lavoratori impiegati senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, tra questi un soggetto risultato anche percettore del reddito di cittadinanza. Nello specifico, i finanzieri della Compagnia di Francavilla Fontana hanno sottoposto a controllo diverse attività commerciali, tra cui un bar e quattro attività di ristorazione.

I provvedimenti

Per due degli esercizi commerciali è stato richiesto, al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro di Brindisi, un provvedimento di sospensione dell’attività poiché è stato riscontrato che più del 10 per cento dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro risultava impiegato, al momento dell’accesso ispettivo, senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro.

Inoltre, uno dei lavoratori impiegati “in nero”, di nazionalità straniera, è risultato sprovvisto del titolo di soggiorno obbligatorio per permanere sul territorio italiano e, pertanto, unitamente al relativo datore di lavoro, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria di Brindisi per fattispecie di reato previste e punite dalla vigente normativa sull’immigrazione. L’attività delle Fiamme Gialle s’inquadra, in particolare, in due dei principali obiettivi perseguiti dal Corpo: arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che operano nella piena e completa osservanza della legge e salvaguardare proprio la parte più debole in un rapporto di lavoro, ovvero i lavoratori. Questi ultimi, infatti, lavorando in “nero” o in maniera irregolare, non vedono riconosciuta alcuna copertura previdenziale e assicurativa, con gravissime conseguenze sia sulle legittime aspettative di maturazione dei requisiti pensionistici, sia sulle garanzie in tema di infortuni sul lavoro.

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