Brindisi chiude i rubinetti: per far quadrare i conti, il Comune taglia le fontanelle pubbliche in due quartieri

Brindisi chiude i rubinetti: per far quadrare i conti, il Comune taglia le fontanelle pubbliche in due quartieri
di Francesco Ribezzo Piccinin
3 Minuti di Lettura
Lunedì 17 Maggio 2021, 05:00

BRINDISI - Il Comune “taglia” l’acqua. E così anche le fontanelle pubbliche si trasformano in argomento di scontro politico. A lanciare per primo i propri strali contro le scelte dell’amministrazione è, ancora una volta, il capogruppo di Fratelli d’Italia e vice presidente del consiglio comunale Massimiliano Oggiano, che critica duramente la decisione di “spegnere” le fontane pubbliche dei quartieri Paradiso e Sant’Elia e parla di “ennesimo schiaffo” ai danni dei brindisini. 
«Ormai – attacca – non ci sono più parole per definire questa amministrazione. Una amministrazione che rivendica la propria storia ed appartenenza di sinistra che invece di tagliare altri evidenti sprechi di una gestione fallimentare preferisce tagliare un bene primario inalienabile come l’acqua, da sempre cavallo di battaglia dell’attuale sindaco Rossi, del suo movimento Bbc ed del Pd quando erano forze di opposizione ed alzavano muri ideologici, e non solo, sull’utilizzo dell’acqua come bene comune a destinazione universale. Senza pudore, senza vergogna».
Poi, Oggiano entra nello specifico e spiega che appena qualche giorno fa Acquedotto Pugliese, su richiesta del Comune di Brindisi, ha interrotto l’erogazione dell’acqua potabile delle fontane del Paradiso e di Sant’Elia “per tagliare sprechi”. In effetti, proprio spiegando le ragioni che avevano spinto l’amministrazione a scegliere la via del cosiddetto “predissesto” per provare a rimettere in carreggiata i conti del Comune, il sindaco Riccardo Rossi alla fine del 2019 aveva inserito nell’elenco i costi delle bollette a carico del Comune, che nasconderebbero sprechi clamorosi. Tra questi, anche i «consumi anomali delle fontanine sulla litoranea». 
Una sola di queste fontanine, aveva riferito il sindaco, «può arrivare a costare fino a 50mila euro all’anno.

Evidentemente c’è un’operazione fraudolenta: qualcuno, di notte, si reca lì e riempie le autobotti. Altrimenti è inspiegabile come una sola fontanina possa costare 50mila euro in un anno».

Le aree

In questo caso, tuttavia, la chiusura non ha riguardato le fontane sulla litoranea. Quelle lasciate a secco dall’amministrazione, sottolinea Oggiano, «erano utilizzate soprattutto dai residenti delle contrade Muscia, Palmarini e Schiavone di Sant’Elia e di contrada Montenegro, zone notoriamente ancora oggi senza acqua e fogna, che utilizzavano proprio le predette fontane per poter assolvere ai primari bisogni di vita quotidiana in attesa che il Comune di Brindisi, ironia della sorte, definisca e completi gli iter per la realizzazione dei tronconi dell’acqua e della fogna dove mancano e consentire invece agli altri di potersi allacciare dove ci sono: entrambe le cose che continuano a protrarsi nel tempo a causa di una burocrazia eccessivamente difensiva del Comune di Brindisi che stenta a capire quanto siano ormai essenziali tali opere di urbanizzazione primaria per i residenti in questione. Oltre il danno la beffa».
Il Comune dunque, secondo le accuse del capogruppo di FdI, «continua nella sua spregiudicata azione politico amministrativa a far quadrare i conti di un bilancio comunale non veritiero e falsato nei numeri (ormai verso il dissesto finanziario) attraverso tagli indiscriminati di importanti servizi essenziali per i cittadini come servizi sociali, asili nido, trasporto pubblico locale dalle zone rurali, e non ultimo l’acqua potabile delle fontane (per fare alcuni esempi) con una pressione fiscale locale ai massimi livelli. Alla faccia dell’amministrazione equa e solidale di sinistra. Ma la storia è cambia. In peggio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA