A tutto gas: tre candidati sindaco "corrono" con le loro Ferrari

A tutto gas: tre candidati sindaco "corrono" con le loro Ferrari
di Roberta GRASSI
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Giovedì 19 Maggio 2016, 07:03 - Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 10:00
Tre candidati sindaco su cinque hanno la Ferrari: non siamo a Maranello ma a Fasano dove tale record rischia di appannare la “corsa” al Campidoglio del miliardario Alfio Marchini, unico nella Capitale a possedere il cavallino rampante nel garage.

Uno di loro, si parla sempre di Fasano, ne possiede addirittura due. La polemica scoppiata a Roma, però, non è approdata nel Brindisino. Perché nessuno l'ha sollevata: facendo prevalere, anche in campagna elettorale, il sacrosanto principio che ognuno dei propri soldi possa farci quel che gli pare. Soprattutto quando sono soldi regolarmente, lecitamente “sudati” e dichiarati. Tornando al caso pugliese, ad avere un'auto di lusso sono Lello Di Bari, Giacomo Rosato e Antonio Clarizio. Tutti e tre in corsa per la fascia tricolore. Di Bari da uscente dimissionario all'eventuale terzo mandato.
 
Il primo è primario del Pronto soccorso di Fasano e dell'ospedale di Ostuni. Il secondo è un imprenditore del settore dei Compro Oro, il terzo pure è un imprenditore che opera nel commercio delle auto. Di Bari è il candidato per Forza Italia, Cor e Fratelli d'Italia; Giacomo Rosato per quattro liste civiche, Clarizio per l'Udc e altre quattro liste di centro.
Nessuno di loro se ne va a spasso o a lavoro in Ferrari. E nessuno, per altro, nega di nutrire una smisurata passione per le quattro ruote. Senza sensi di colpa. Perché, del resto, non c'è da avercene quando è tutto alla luce del sole.
«E' un regalo che mi sono fatto per i 50 anni, prima, per i 55 dopo quando l'ho cambiata». E' una F430, rigorosamente rosso fuoco. Anzi, rosso Ferrari. «Non ho figli - ha spiegato - faccio il mio lavoro con estrema dedizione da 40 anni. Sono stato anche vincitore del trofeo Vip della Fasano-Selva, quest'anno. Ho battuto Raffaello Balzo e Fabiano Amati. E' un amore quello per i motori. E' stato proprio per la Fasano-Selva che ho fatto un giro in Ferrari. Ma capita solo nelle grandi occasioni. Per il resto, vado in giro al volante di una Panda». Autoironico come sempre, Di Bari non si sarebbe certo sottratto alle domande sulla sua automobile che indubbiamente non passa inosservata: «E' stato uno sfizio. Ognuno c'ha i suoi» ha raccontato.
Stessa opinione quella di Clarizio che di Ferrari ne ha due: una 360 Modena che è proprio quella che Di Bari aveva inizialmente acquistato e che ha poi rivenduto. E poi una F430, spider. Meraviglia delle meraviglie che si trova in garage: «Sono un collezionista - racconta - soprattutto di moto custom. Ma anche di autovetture. Ne abbiamo diverse, ma non sempre c'è il tempo per utilizzarle. Qualche volta, a Rosa Marina, capita di fare un giro. Ma non è con la Ferrari che mi sposto. Si lavora sodo, e vado in giro in Cinquecento».
Ha scelto il nero, invece, Rosato. Ha una splendida (chi potrebbe asserire il contrario?) Modena che non ha nulla da invidiare alle “competitor”, quelle dei suoi avversari in politica. Tutti accomunati dalla stessa predilezione per il Cavallino rampante. Pur badando bene a restare al riparo da tentazioni esibizioniste. Nessuno, considerato il clima elettorale, ha partecipato l'8 maggio scorso al mega raduno Ferrari in piazza Ciaia, nel cuore di Fasano. Il caso Marchini, beccato in autogrill, non era ancora agli onori delle cronache. Ma il clima, tra gli ulivi del nord brindisino, laddove il lusso è ormai consuetudine per via delle strutture ricettive blasonate che ospitano paperoni, magnati e star dello showbiz mondiale, non è certo arroventato come nella capitale.
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