Nei capannoni ex Saca un centro all'avanguardia per l'autismo. Con la firma dell'appalto lavori pronti a partire. Ecco come sarà

Un rendering del progetto relativo al centro per l'autismo in uno dei capannoni ex Saca
Un rendering del progetto relativo al centro per l'autismo in uno dei capannoni ex Saca
di Francesco TRINCHERA
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Sabato 18 Marzo 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:05

Sono pronti a partire i lavori per la realizzazione di un centro ambulatoriale per lo spettro autistico all’interno di uno dei due capannoni ex Saca, all’ingresso del parco XIX maggio (Cillarese) a Brindisi. Lo ha comunicato l’amministrazione comunale, che ha spiegato che giovedì è stato firmato il contratto di appalto relativo ai lavori di rifunzionalizzazione della struttura dove un tempo c’era la sede dell’industria aeronautica. 

L'idea


«Conclusa questa fase – si legge ancora - relativa all’assegnazione del bando, il cantiere verrà consegnato la prossima settimana per dare avvio ai lavori che vedranno il recupero del sito con interventi innovativi per rendere lo spazio funzionale ad accogliere bambine e bambini con disturbi dello spettro autistico». Si tratta di un progetto del Comune che è stato finanziato con 2.694.911 euro dal programma straordinario per la “Riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie” della Presidenza del Consiglio dei Ministri”. 
Secondo il cronoprogramma, l’intervento «dovrà essere completato in un anno e mezzo circa».

Ecco sarà strutturato il centro

Più nel dettaglio, la nuova struttura è stata pensata seguendo la normativa nazionale e regionale sull’autismo: al piano terra sarà realizzata una sala polifunzionale, attorno alla quale ci saranno tutti i locali che serviranno alle diverse attività del centro per l’autismo, come gli ambulatori, le aule per attività singole o di gruppo e gli spazi di supporto. Al piano rialzato ci sono gli ambulatori per le visite specialistiche e psicologiche, mentre al primo piano ci sono alcuni spazi dedicati ai ragazzi con età tra 6 ed 11 anni e tra 12 e 18. Il progetto definitivo, tra le altre cose, prevede anche degli ingressi che sono stati pensati a seconda dell’età dei fruitori: quello per la fascia tra 0 e 5 anni al piano rialzato, quello tra 6 ed 11 al primo piano ed un altro al piano rialzato per quella tra 12 e 18 anni. Come ricordato già in precedenza la finalità dell’intervento è quello di dare uno spazio che sia capace di accogliere al meglio bambini e ragazzi affetti dallo spettro autistico ed al contempo riqualificare un luogo storico della città, precedentemente occupato dall’industria aeronautica e che ora si inserisce all’interno di un importante polmone verde.

All’interno del progetto nel suo complesso, ci saranno risorse che andranno a riguardare anche la realizzazione degli orti didattici, che sono in fase di completamento, e gli orti urbani, per i quali i lavori sono partiti già da qualche settimana, in un’area a ridosso del quartiere Minnuta. 


Un’idea che, nel tempo, si è anche modificata, perché, aveva sottolineato l’assessore all’Urbanistica Dino Borri nelle scorse settimane, «si tratta di un programma complesso da attuare in un’area naturalistica sensibile, soggetta a vincoli ambientali determinati dalla presenza della grande diga e del canale del Cillarese, vincoli paesaggistici dovuti alla vicinanza al seno di Ponente del porto antico di Brindisi, e vincoli culturali che tutelano i capannoni quali esempi di archeologia industriale». Una serie di motivazioni che, per Borri, hanno richiesto un lavoro importante da parte della macchina comunale e di professionisti esterni.

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