Giunta regionale, Brindisi senza rappresentanti: «L'ennesima esclusione? Un freno per il territorio». Monta la protesta

Giunta regionale, Brindisi senza rappresentanti: «L'ennesima esclusione? Un freno per il territorio». Monta la protesta
di Oronzo MARTUCCI
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Mercoledì 25 Novembre 2020, 09:45

L'assenza di un rappresentante della provincia di Brindisi nella giunta regionale nominata alcuni giorni fa dal presidente Michele Emiliano viene considerata da alcuni sindaci della coalizione di centrosinistra, che ha sostenuto la rielezione del governatore uscente, con diverse sfumature: da alcuni come un mancato riconoscimento per un territorio che ha bisogno di rafforzare la classe dirigente, da altri con minore interesse. Vi è invece una evidente critica politica all'esclusione decisa da Emiliano tra i rappresentanti del centrodestra.
Per il sindaco di Ostuni, Guglielmo Cavallo, espressione di una coalizione di centrodestra, «anche questa volta il nostro territorio perde l'opportunità di contare a livello regionale». «Seppur da un punto di vista alternativo all'attuale governo regionale, ritengo che Michele Emiliano potesse comunque attingere in professionalità della nostra provincia per la sua giunta. Con il porto e l'aeroporto del nostro capoluogo, l'attrattiva turistica e culturale di città già leader a livello regionale e nazionale e le peculiarità del settore agricolo di tutto il territorio brindisino, era necessario dare voce e supporto alla nostra provincia», evidenzia il sindaco di Ostuni.


Anche Antonello Denuzzo, sindaco di Francavilla Fontana, sostenuto da una coalizione di centrosinistra, l'assenza di una presenza nella giunta regionale rischia di impedire la rappresentazione degli interessi legittimi del territorio in modo concreto. «Credo che sarebbe opportuna la presenza della Provincia di Brindisi nell'esecutivo perché il nostro territorio, nonostante le sue dimensioni non vaste, è cruciale per l'intera Regione (penso all'aeroporto, al porto, al distretto agricolo e alle aziende che vi operano) e meriterebbe una valorizzazione anche simbolica», sottolinea Denuzzo. «In ogni caso buon lavoro a tutti gli assessori, per il bene della Puglia», conclude il sindaco di Francavilla.


In linea con Denuzzo è il primo cittadino di Carovigno, Massimo Lanzilotti, anche lui espressione di una coalizione di centrosinistra. «La provincia di Brindisi ha tuttora la necessità di avere una propria rappresentanza in giunta semplicemente perché i problemi esistenti e i temi da affrontare e le sfide da cogliere sono davvero importanti per tutto il territorio brindisino», è il parere di Lanzilotti. Il quale aggiunge che «la presenza nell'esecutivo va al di là di logiche ed equilibri politici e non è un mistero che la presenza nell'esecutivo mette d'accordo tutti i sindaci della provincia di Brindisi che hanno sostenuto Michele Emiliano alle ultime consultazioni elettorali per la Regione Puglia».
Il sindaco di Mesagne, Antonio Matarrelli, sostenitore del presidente Emiliano, è più distaccato rispetto alla necessità di una rappresentanza territoriale nell'esecutivo regionale: «Non mi appassiona il dibattito sull'appartenenza territoriale di chi viene nominato, perché chi è in giunta deve rappresentare l'intera regione.

Per rappresentare i bisogni dei territori ci sono i consiglieri regionali, e noi abbiamo un'ampia platea composta da consiglieri competenti che sapranno farsi valere». «Ora ci aspettiamo dalla giunta azioni concrete, e quelle saranno valutate. Auguro buon lavoro a questa giunta, convinto che si debba lavorare sodo, mentre ognuno di noi dovrà mettere in evidenza i bisogni su cui impegnare l'esecutivo. Voglio ricordare che quando ho avuto necessità di interlocuzione con la Regione, non ho mai trovato resistenze, quindi ciò che importa è avere azioni di governo efficaci», conclude Matarrelli.


Tanti i dubbi, invece, del sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria: «Non avere rappresentanti della provincia di Brindisi per il secondo quinquennio consecutivo è una scelta che potrebbe anche non preoccupare ma che non comprendo, come anche aver rinunciato alla presenza in Giunta di un politico di grandi capacità come Fabiano Amati. Fabiano, consigliere più votato in provincia, ha già dimostrato e dimostra ogni giorno grande dedizione al lavoro e competenza. Caratteristiche difficili da coniugare e che avrebbero certamente aiutato il governo regionale. Colgo l'occasione per fare i miei migliori auguri alla Giunta appena nominata: troverà in noi sindaci sostegno convinto e collaborazione incondizionata».


Duro nel contestare l'esclusione della provincia di Brindisi è l'onorevole Mauro D'Attis commissario regionale di Forza Italia, per il quale «Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano continua ad ignorare la provincia di Brindisi: l'ha tenuta fuori dalla Giunta nel suo primo mandato ed ha fatto la stessa cosa anche questa volta, nonostante le promesse fatte in campagna elettorale». «Del resto, che Emiliano considerasse questa provincia la cenerentola della Puglia lo aveva già dimostrato, non muovendo un dito quando il governo di centro sinistra ha deciso di cancellare la Camera di Commercio, quando si è deciso di escludere Brindisi dal Just Transition Fund e da altre grandi opportunità di finanziamenti europei e statali. E che dire delle forti e documentate penalizzazioni che la Regione Puglia ha riservato a Brindisi nel settore della sanità (siamo il fanalino di coda in quanto a posti-letto per abitante e nelle terapie intensive) così come in quello della gestione del ciclo dei rifiuti con impianti pubblici annunciati da anni, ma mai realizzati?».


«A fronte di questa evidente discriminazione attuata da Emiliano (sarà perché proprio qui ha perso clamorosamente nell'ultima tornata elettorale) tutti gli esponenti del centro sinistra, a partire dal sindaco del capoluogo, restano in silenzio e subiscono passivamente. E non basta lamentarsi dopo, come ha fatto il PD di Brindisi. Bisognerebbe essere consequenziali, ma evidentemente il mantenimento del proprio ruolo (seppur mortificato) vale di più della difesa dei brindisini», conclude D'Attis.

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