Le potenzialità di investimento delle Zes e le opportunità per gli investitori nazionali e internazionali saranno presentate il 21 e il 22 prossimo all’Expo di Dubai. E’ quanto ha comunicato il ministro per il Sud, Mara Carfagna, a conclusione di una riunione alla quale hanno partecipato tutti i commissari straordinari per le Zone economiche speciali, compresi i due collegati alla Puglia: Manlio Guadagnolo per la Zes interregionale adriatica Puglia-Molise (che comprende le aree produttive funzionalmente collegate ai porti di Bari, Brindisi, Barletta, Manfredonia e Monopoli); Floriana Gallucci, per la Zes interregionale jonica Puglia-Basilicata funzionalmente collegata al porto di Taranto. Entrambi i commissari Zes sono stati nominati con un Decreto della Presidenza del Consiglio nel mese di dicembre 2021, ma la loro nomina non ha ancora ottenuto la bollinatura della Corte dei Conti. In ogni caso i due sono impegnati nelle attività preparatorie in collaborazione con i presidenti delle Autorità portuali di riferimento, Ugo Patroni Griffi (Autorità adriatica) e Sergio Prete (Porto di Taranto) e con i relativi Comitati di indirizzo che alla preparazione delle Zes hanno lavorato negli ultimi due anni.
L'incontro
Il ministro Carfagna nel corso dell’incontro con i commissari, e presente il direttore dell’Agenzia per la Coesione territoriale Paolo Esposito, ha voluto fare il punto sulla “Zes Italia”, posto che il governo vuole utilizzare una guida univoca e omogenea “nel governo del grande sistema di aree con fiscalità di vantaggio e semplificazioni burocratiche che stiamo costruendo nel Mezzogiorno grazie ai finanziamenti del Pnrr”. Il decollo delle Zone Economiche Speciali rappresenta la principale opportunità di sviluppo per l’economia del Sud ed è bene avviare da subito un coordinamento costante tra chi le gestisce sul territorio”, ha aggiunto il ministro.
«Mentre avviamo bandi e cantieri è necessario anche precisare la vocazione strategica di ciascuna Zes, per spiegare quali sono le opportunità che apriamo alle imprese italiane e straniere, in quali settori e con quali prospettive: un’attività di informazione alla quale intendo dedicare una serie di appuntamenti in Italia e all’estero. Abbiamo una squadra di Commissari di altissimo profilo, sono certa che sapranno utilizzare al meglio gli strumenti offerti dalla riforma e le risorse garantite dal Pnrr», ha concluso Mara Carfagna.
Nel porto di Taranto le aree recintate come Zona franca doganale arrivano a 162 ettari e si tratta di aree che rientrano nel recinto della Zona economica speciale jonoca. Quindi si tratta di aree nelle quali gli investitori possono sommare sia la fiscalità di vantaggio prevista per le aree Zes (Credito di imposta e sconto del 50 per cento dell’Irap) che la sospensione dei dazi e dell’Iva.
Nei giorni scorsi il presidente dell’Autorità portuale jonica, Sergio Prete, ha ricordato che “ci sono 91 milioni a valere sul Pnrr per nuove opere infrastrutturali e 50 milioni per la Zes”. Sempre Prete ha aggiunto che ci sono manifestazioni di interesse per l’area dell’ex Distripark, 75 ettari, (ora Eco Industrial Park) destinati ad attività di produzione e logistica green con la possibilità di produrre anche energia da mettere a disposizione delle aree del porto”. Insomma, per le Zes e le Zone franche doganali continua a esserci interesse, ma nonostante il grande impegno del ministro Carfagna, si ha l’impressione che ci siano spesso intoppi, ritardi, frenate. Soprattutto per rendere pienamente operative le Zes. Per quanto riguarda le Zone franche doganali invece le Autorità portuali e l’Agenzia delle Dogane hanno proceduto in modo celere, sia a Taranto che a Brindisi.
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