Uno su tre è senza lavoro: 1.700 disoccupati in più e donne ancora maltrattate

Uno su tre è senza lavoro: 1.700 disoccupati in più e donne ancora maltrattate
di Elda DONNICOLA
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Mercoledì 18 Ottobre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 13:21
Continua a crescere il numero dei disoccupati sia a Brindisi che nei comuni della provincia. Una affermazione secca e oggettiva che fa il paio con numeri altrettanto oggettivi che cristallizzano una situazione pesante che si trascina da anni senza mai, almeno fino ad ora, lasciare un bagliore che faccia luce su, pure flebili, segnali di ripresa e di speranza. La percentuale della disoccupazione al 31 maggio 2017 è del 32,03% su scala provinciale. Era del 31,37% al 31 dicembre 2015, ultimo dato disponibile con il quale è possibile la comparazione. In pratica in un anno e mezzo la percentuale dei senza lavoro è cresciuta leggermente, lo 0,66%, in pratica quasi un punto percentuale. Che si voglia chiamare stasi o che si voglia chiamare peggioramento a seconda che il punto di vista sia a carico di un ottimista o del suo contrario, nessuno può obiettare che sono tanti, sempre troppi coloro che sono in cerca di lavoro. Da qui infatti, bisogna partire per leggere le ultime rilevazioni disponibili. Le rilevazioni sono opera del Settore politiche attive del lavoro della Provincia estrapolate dal flusso di persone in cerca di occupazione presso i Centri per l’impiego. 
In pratica si tratta del popolo immediatamente disponibile al lavoro registrato presso i Centri per l’impiego. Un numero di disoccupati al quale andrebbe aggiunto il popolo di senza lavoro, costituito soprattutto di giovani, che ai Centri per l’impiego non si è mai rivolto, che risulta essere, per questo, difficilmente censibile e che consiglia di far leggere i numeri “visibili” per difetto.
I numeri. Il totale dei disoccupati si legge in 84.882 persone su una popolazione attiva (ovvero abile al lavoro) di 264.996 unità. Alla fine del 2015 erano 83.126 su una popolazione attiva che contava lo stesso numero di persone. Tradotto in termini percentuali si parla di un tasso di disoccupazione del 32.03% a fronte del precedente 31.37%. Cercare di interpretare il peggioramento dei numeri dei disoccupati è impresa ardua anche se basterebbe citare la vertenza che proprio da un anno e mezzo si consuma nel settore dell’indotto aeronautico per averne una prima e grossolana giustificazione. A far salire e scendere l’asticella delle percentuali c’è poi l’altalenare delle assunzioni estive dovute ai lavori stagionali nel settore turistico che, evidentemente, non sono sufficienti a tradursi in numeri positivi per l’occupazione. In pratica, in un anno e mezzo, i timidi segnali di ripresa dei quali spesso si parla a livello nazionale sembra che per nulla abbiano sortito un riverbero a Brindisi e nel suo hinterland.
 
La disparità tra uomini e donne continua a mostrarsi in tutta la sua evidenza. I maschi senza lavoro sono 37.308 con il 28,72%, le femmine sono 47.574 con una percentuale del 35,21% con una differenza in termini percentuali del 6,49%. E adesso i numeri che si registrano nei singoli comuni. A cominciare dalla città capoluogo. Brindisi conta 21.018 disoccupati su una popolazione attiva di 58.822 unità con una percentuale del 35,73%. Di questi il 31,12% (28.560) sono maschi e il 40,08% (12.130) sono femmine. Andiamo in provincia. Se nell’ultima rilevazione, al 31 dicembre 2015, la maglia nera era indossata da San Pancrazio Salentino, nella rilevazione al maggio del 2017 quest’ultima è stata ceduta a Torchiarolo che conta 1.309 disoccupati su 3.634 abili al lavoro e una percentuale del 36,02%, in pratica più di un terzo della popolazione attiva. Nella curva dei disoccupati dei comuni della provincia, Brindisi è seconda solo a Torchiarolo. I comuni che, invece, stanno messi meglio, se questa potesse essere una affermazione plausibile sono Fasano, Sandonaci e Carovigno con percentuali che si aggirano attorno al 25% e rispettivamente 25,62%, 25,67% e 25,74%.
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