Dehors e critiche sulle aree vietate: «Interdette per il valore storico». Ecco la mappa

Massimo Vitali, Riccardo Rossi e Anna Lucia Portolano durante la conferenza stampa sui dehors
Massimo Vitali, Riccardo Rossi e Anna Lucia Portolano durante la conferenza stampa sui dehors
di Francesco TRINCHERA
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Mercoledì 25 Maggio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 19:51

Nessun particolare stravolgimento rispetto al passato ma al contrario il nuovo regolamento per i dehors di Brindisi approvato in consiglio «dà certezze a tutti gli operatori che sapranno cosa si può fare, dove lo si può fare, nella gran parte della città ed in che modo lo si può fare». Il sindaco, Riccardo Rossi, durante la conferenza stampa sulla nuova normativa ha risposto alle polemiche ed alle principali obiezioni che erano arrivate nei giorni scorsi, anche dall’interno della maggioranza che lo sostiene, in merito all’estensione dei divieti su alcune aree del centro.

Le motivazioni

Per il primo cittadino, infatti, «è bene chiarire che stiamo parlando di luoghi interdetti perché hanno un valore storico: piazza Duomo, piazza Santa Teresa, piazza Vittoria, la corona di piazza Cairoli dove c’è la fontana, anche perché all’esterno sui marciapiedi si può, o ancora i giardini di San Giovanni al Sepolcro».

In questo contesto, Rossi ha sottolineato che quelle zone possono anche essere destinate ad eventi. Riguardo al tema delle autorizzazioni, il primo cittadino si è detto confidente che «i tempi non superano mai i 30 giorni necessari, poi ce ne sono alcune che hanno una particolarità perché è richiesto anche il parere paesaggistico della Soprintendenza ed i tempi si possono allungare, saremo pronti per poter rispondere». Proprio per questo il sindaco ha ricordato che «ci sono le norme transitorie nel passaggio da un regolamento ad un altro perché è giusto che oggi chi ha un dehor di un determinato tipo e che non si può realizzare con il nuovo, non è che il giorno dopo sbaracca, avrà la proroga di un paio di anni in maniera tale da poter ammortizzare l’investimento».

Il caso politico

Riguardo al nodo politico, una delle questioni principali riguarda l’emendamento presentato da tutte le forze di maggioranza ad eccezione di Brindisi Bene Comune (di cui Rossi è espressione) per chiedere che su 27 delle 32 aree non ci fosse un divieto a monte ma si potessero concordare una valutazione specifica: per il sindaco, viste le zone che sono coinvolte «oltre a non esserci proprio locali, ci sono delle necessità di tutela anche per organizzare gli eventi». Infine, su alcuni casi particolari (come il chiosco in piazzetta Vittorio Emanuele) il primo cittadino ha assicurato che sarà studiato il caso, con eventuali accorgimenti da prendere, ribadendo però che «un regolamento non può essere valutato per il singolo chiosco».

Le altre novità

Oltre allo specifico punto che riguarda le zone oggetto di divieto, Rossi si è soffermato anche sugli altri punti qualificanti del nuovo documento, a partire dai permessi che «possono essere rilasciati, per tre anni e sono identificati i tipi di dehors, in modo tale che il progettista sappia cosa presentare senza ricevere sorprese». Anche l’assessore alle Attività produttive, Massimo Vitali, ha rivendicato il percorso per la creazione del nuovo regolamento ed in particolare ha evidenziato che «ci sono delle ottime possibilità per sviluppare le attività degli esercenti», ricordando che la principale preoccupazione è stata avere «la massima condivisione possibile, perché siamo stati in Confcommercio, Confesercenti, associazioni dei consumatori, ordini professionali, ricevendo apprezzamenti». Ed in effetti, le associazioni di categoria non hanno contestato quanto previsto dal nuovo regolamento. La presidente della commissione consiliare alle Attività produttive, Anna Lucia Portolano (Brindisi Bene Comune), ha ricordato invece il lavoro svolto di concerto con enti come la Soprintendenza in tema di autorizzazioni, mentre la dirigente del settore Marina Carrozzo si è soffermata su alcuni degli aspetti tecnici, evidenziando ad esempio come sul tema il punto di riferimento sarà ciò che è previsto nella normativa nazionale. 

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