Decarbonizzazione: «Sì al green, ma occhio al fabbisogno di lavoro»

Decarbonizzazione: «Sì al green, ma occhio al fabbisogno di lavoro»
di Oronzo MARTUCCI
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Lunedì 22 Febbraio 2021, 09:40 - Ultimo aggiornamento: 09:41

Il sindaco Riccardo Rossi, nell'intervento conclusivo al webinar organizzato dal Distretto tecnologico dell'energia sugli effetti del processo di decarbonizzazione del polo energetico di Brindisi. non ho sottovalutato il contributo che la produzione di idrogeno potrà garantire a tale processo, secondo le indicazioni scaturite durante gli interventi dei rappresentanti del Ditne e delle imprese che operano sul territorio.


Ha quindi evidenziato che tutte le iniziative non permetteranno certo il recupero dei posti di lavoro che si perderanno nel frattempo tra centrali in corso di dismissione e di trasformazione (Enel, A2A ed Eni) e ha sottolineato la necessità che ci siano risorse e nuove opportunità da mettere in campo, a cominciare dal rilancio della Cittadella della ricerca, dalla zona franca doganale e da un piano che Enel deve presentare per far sapere su cosa e quanto effettivamente intende investire a Brindisi.
Insomma l'intervento di Rossi ha voluto ricordare ai partecipanti che ci sono criticità e minacce, tra l'altro spiegate nello studio sulla decarbonizzazione illustrato durante il webinar, dal presidente Ditne, Arturo De Risi, da non dimenticare.
Il sindaco di Brindisi ha ricordato che la forza lavoro nel polo energetico e nelle attività collegate sino a 10 anni fa era di circa 1700 unità. Con tutte le iniziative alle quali si sta lavorando nelle vecchie centrali Enel, A2A ed Eni, la forza lavoro si ridurrà a poco più del 10 per cento. Ha ricordato che nella Cittadella è in corso una attività per insediare un acceleratore, ha aggiunto che «il focus della regione è concentrato molto sulla transizione energetica e mi fa piacere che professore Roberto Cingolani sia stato nominato ministro in questa la tematica specifica. Ma ora non si può perdere tempo, bisogna mettersi al lavoro».
A proposito del processo di decarbonizzazione e delle attività collegate all'economia circolare e allo sviluppo sostenibile, ha spiegato ancora che «non siamo semplicemente produttori di energia, produciamo conoscenze e tecnologie, anche startup che possono essere ospitate nella Cittadella. E poi vi è l'area del porto, dove sta nascendo la zona franca doganale».
«È lì che si può creare grande occupazione con elevato valore nella catena produttiva. Le rinnovabili da sole non bastano, bisogna costruire una catena che garantisca occupazione».
Per essere più esplicitò, ha spiegato: «Si dice che il tema è il fabbisogno energetico della Regione Puglia, il nostro tema in questo momento è il fabbisogno di lavoro, è il tema del lavoro con le nuove tecnologie. Non possiamo essere semplicemente utilizzati, dobbiamo essere la parte alta della catena del valore. Va bene che Enel voglia investire sulle banchine doganali di Costa Morena, ma lì sui piazzali dopo che saranno state realizzate le recinzioni della zona franca doganale, è necessario avere anche attività manifatturiere. E, se possibile, estendere fino alla centrale di Cerano la zona franca doganale».
A proposito dell'idrogeno, ha spiegato: «È il futuro e sappiamo che paesi come la Germania stanno investendo in maniera molto importante sul tema. Quindi rinnovabili, elettrolizzatori, idrogeno e soprattutto produzione della componentistica, delle tecnologie per avere anche qui un'occasione di sviluppo».
Qui Rossi è tornato a citare l'Enel. «L'azienda elettrica ha avuto molto dal territorio di Brindisi e punta ancora sul territorio di Brindisi. Ecco, io lo prendo come un impegno forte, significa che Enel ha possibilità di investimenti. Le sue tante attività devono guardare a Brindisi perché Enel è stato uno dei motori del carbone e sono assolutamente d'accordo che sia ancora un motore di sviluppo per il territorio, salvaguardando la salute. Ora che abbiamo attorno al tavolo tutti gli attori istituzionali, dall'Europa, al governo nazionale e al governo regionale, vediamo cosa possiamo fare concretamente per affrontare al meglio la transizione energetica e i nuovi modelli di produzione energetica. Insieme abbiamo da costruire una rete che possa portare a Brindisi nuove opportunità di lavoro».
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