Crisi industria, in città il viceministro Fratin. Nel pomeriggio il Consiglio

Gilberto Pichetto Fratin
Gilberto Pichetto Fratin
di Danilo SANTORO
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Lunedì 21 Marzo 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 16:38

La crisi dell’aerospazio con i suoi gravi riflessi occupazionali. Il futuro energetico, legato ad un processo di decarbonizzazione ancora non completamente definito. E poi il nodo infrastrutture, che dalla città capoluogo coinvolge anche altri centri della provincia. Saranno questi alcune dei temi che caratterizzeranno la visita istituzionale di questa mattina a Brindisi del viceministro dello Sviluppo Economico Gilberto Pichetto Fratin. Insieme a lui questa mattina il deputato Mauro D’Attis, anche commissario regionale di Forza Italia.

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L'appuntamento

 Primo appuntamento alle 11:15 alla Camera di Commercio, dove ad accoglierlo ci sarà il commissario straordinario Antonio D’Amore. Tema: “Stato della fusione delle Cciaa di Brindisi e Taranto. Successivamente alle 12 l’arrivo del viceministro in Prefettura: qui l’incontro con il prefetto di Brindisi Carolina Bellantoni, ma anche con le istituzioni locali, tra cui i parlamentari del territorio, consiglieri regionali, sindaci, organizzazioni sindacali e associazioni di categoria. 

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E proprio da una di queste, in particolare da Confindustria Brindisi, con il presidente Gabriele Lippolis, vengono sottolineati alcuni aspetti. «Abbiamo in diverse occasioni espresso la richiesta di pervenire ad una strategia di sviluppo globale del territorio mediante uno strumento, l’Accordo di programma, da noi definito una cornice istituzionale in cui inserire sia gli investimenti già proposti che quelli possibili, con iter e tempi autorizzativi rispettivamente certi e snelli. Ciò con il concorso di Governo nazionale e regionale, Enti locali e parti datoriali e sindacali. Senza una sintesi forte ed autorevole del genere sopra descritto temiamo di impelagarci in lunghe discussioni parziali, con esiti deludenti, come purtroppo è accaduto finora». Così Lippolis, che pone l’accento sulle attuali condizioni socio-economiche nel territorio. «Tutto il Paese vive queste criticità.

Ma vorrei ricordare che noi -purtroppo- eravamo in crisi già da prima ed inoltre abbiamo dato un grande contributo al Paese per l’energia e poi ancora abbiamo attivato la transizione energetica in anticipo a livello nazionale. Quindi abbiamo tutte le ragioni per chiedere al Governo un’attenzione che finora non c’è stata». 


Lo stesso presidente di Confindustria Brindisi aggiunge: Non c’è tempo da perdere. Si vanno determinando fermi di attività produttive, di cantieri o addirittura cessazione di attività per alcune aziende. Insomma, uno tsunami che va assolutamente contrastato con la massima urgenza e determinazione». Lippolis interviene, anche sul consiglio monotematico nel capoluogo adriatico di questo pomeriggio. «Intanto è positivo che il Consiglio comunale discuta su tematiche di sviluppo del territorio. È chiaro che le proposte del Consiglio Comunale avranno bisogno di validazione da parte di Enel e Governo, dal momento che si inseriscono in uno scenario purtroppo incerto e per ora imprevedibile. Al Paese serve autonomia energetica». 

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Sul consiglio comunale di questo pomeriggio interviene, con una nota anche il movimento “Progressisti per Brindisi”: «Del tutto condivisibile la proposizione dell’ordine del giorno del Movimento Cinque Stelle. Lo sviluppo non si costruisce con i no snobistici o inseguendo la chimera dei CIS ma con un dialogo serrato con il Governo Regionale, con quello centrale e con il coinvolgimento di tutti gli attori del territorio». Alla vigilia della seduta, intanto, il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Cellie spiega: «Occorre mettere sul tavolo da entrambi i fronti il migliore pragmatismo. Perché il punto di partenza nuovo di ogni ragionamento intorno ad ecologia ed economia non può prescindere dalla immediata ricerca di equità e quindi di equilibrio tra sviluppo e ambiente, tra ambiente e lavoro, tra lavoro e salute. E sul piano della equità, Brindisi avanza tantissimo per ristabilire un certo equilibrio tra quanto “pagato” dalla collettività e quello che ha ricevuto per i tanti sacrifici chiesti in nome di “ragioni di stato”. Va riconosciuto il merito al Movimento 5Stelle di aver proposto questa discussione e quindi di aver presentato l’odg”.

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