Crisi del lavoro, in campo la Prefettura: «Rilanciare lo sviluppo a Brindisi»

Un momento della manifestazione di venerdì a Brindisi
Un momento della manifestazione di venerdì a Brindisi
di Lucia PEZZUTO
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Mercoledì 9 Febbraio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:14

Il territorio brindisino segnato dalle molteplici vertenze occupazionali: dopo gli appelli dei lavoratori licenziati e cassaintegrati la Prefettura convoca un tavolo con i referenti politici ed istituzionali per presentare le proposte di rilancio economico. Solo qualche giorno fa oltre un centinaio di lavoratori del comparto metalmeccanico, accompagnati dai sindacati, scendevano in piazza per manifestare la loro rabbia contro i licenziamenti. Dalla Cmc a Dema, ma anche da ex Gse a Processi Speciali, circa 500 posti di lavoro andati perduti negli ultimi anni. Questa solo la punta dell’iceberg fatto da decine di vertenze occupazionali che hanno profondamente segnato l’economia del territorio brindisino. Alla luce di questo la Prefettura ha annunciato un tavolo di confronto sul quale mettere in evidenza le possibili soluzioni.

L'impegno del prefetto

In questi prime settimane del 2022, il Prefetto di Brindisi, infatti, ha condotto un ciclo di incontri con le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria del mondo produttivo ed imprenditoriale e con i rappresentanti politici del territorio, al fine di analizzare, anche alla luce delle numerose vertenze sindacali in atto, il quadro completo della situazione economico-occupazionale e sociale vissuta dal territorio provinciale. All’esito di questa serie di incontri, si è concordato di convocare, a breve, un tavolo di confronto, al quale saranno invitati a partecipare i referenti politici nazionali e regionali del territorio, i sindaci dei Comuni della provincia, le rappresentanze sindacali territoriali ed i referenti delle associazioni di categoria del mondo produttivo brindisino. «Scopo del confronto - dice la Prefettura - sarà la definizione di un documento di base, contenente le principali proposte del territorio per un rilancio dello sviluppo economico per la risoluzione dell’attuale crisi occupazionale in corso nella provincia di Brindisi, con particolare riguardo ad alcuni comparti, come quello aerospaziale e non solo, da portare all’attenzione dei Dicasteri competenti per materia»

La posizione del Comune

 Del resto lo stesso sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, sostenendo le ragioni dei metalmeccanici, aveva ribadito l’importanza di aprire un tavolo istituzionale allargato. «È necessario che le istituzioni siano, non solo vicine alle lavoratrici e ai lavoratori, ma che ne sostengano la vertenza - diceva -. Per questo ho avviato un confronto con il Governo per l’attivazione di un tavolo di crisi del comparto metalmeccanico brindisino. In particolare le vicende del polo aeronautico, con le ripetute crisi da Tecnomessapia al Gruppo Dema, da Dcm (ex Gse) a Progetti Speciali, per citare le più importanti, debbono richiamare le imprese del settore alle loro responsabilità anche sociali». In particolare, riferendosi al settore aeronatutico, aveva sottolineato che «la riduzione delle commesse di Leonardo nel settore aeronautico, il trasferimento di molte lavorazioni nel Nord Italia ed in Polonia, preoccupano poiché da un lato privano di commesse l’apparato produttivo brindisino e dall’altro possono anche lasciar presagire una riduzione della presenza dello stesso gruppo Leonardo nella nostra realtà.

Le competenze e le professionalità in questo settore nel nostro territorio hanno radici profonde e non possono essere disperse in questo difficile momento storico. Né la pandemia può essere utilizzata come alibi per giustificare piani industriali che non vedano al centro il territorio brindisino». Anche i sindacati sostengono che questa sia una iniziativa strategica e necessaria per combattere la crisi e l’impoverimento del settore occupazionale.

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