Crociere, Brindisi spera ancora nel ritorno di Costa e intanto punta su Msc e sulle “extra lusso”

Il mega panfilo da crociera "extra lusso" Evrima, del gruppo Ritz-Carlton
Il mega panfilo da crociera "extra lusso" Evrima, del gruppo Ritz-Carlton
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Sabato 29 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:44

Non tutto è perduto per la stagione crocieristica brindisina 2023. Innanzitutto perché, spiega il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale Ugo Patroni Griffi, «siamo riusciti a portare a Brindisi compagnie nuove e di pregio, con navi grandi e segmenti più elevati». Per non parlare della riconferma di Msc con la sua “Orchestra”.

La speranza è “Magica”

E poi perché non si può escludere che, alla fine, Costa Crociere decida di far ormeggiare comunque una delle proprie navi nello scalo messapico, proprio come inizialmente previsto prima dello spostamento della “Luminosa” su Taranto. Il dialogo è ancora in corso, con l’obiettivo di sostituire il maggior numero possibile dei 28 scali saltati grazie alla presenza della “Magica”. Non è ancora inserita nel calendario, ma sarebbe ormai molto vicina a concretizzarsi la presenza della “Constellation” di Celebrity Cruises.

Le crociere “extra lusso

Il riferimento del presidente dell’Authority a segmenti più elevati, in particolare quello “luxury”, sembra puntare alle due navi della compagnia Seabourn che scaleranno Brindisi, la “Quest” e la “Encore”, per le quali previsti in totale nove approdi. La prima esordirà il 23 maggio e scalerà per sei volte il porto messapico, fino al 4 luglio. Dopo di che, a partire dal 13 dello stesso mese, sarà la volta della “Encore”, che ormeggerà alle banchine brindisine anche ad agosto e poi ad ottobre, per un totale di tre volte. A queste si aggiungono la Club Med 2, splendida goletta trinchettata da cinque alberi e sette vele completamente controllata da computer, che farà la sua comparsa a Brindisi il 19 agosto. Si tratta di una delle più grandi imbarcazioni a vela del mondo, in grado di ospitare fino a 386 passeggeri e 214 membri dell’equipaggio. Il 28 agosto arriverà invece la Evrima, appartenente al ramo d’azienda crocieristico della Ritz-Carlton, compagnia celebre in tutto il mondo che opera nel campo degli alberghi di lusso.

E proprio al segmento “luxury” appartiene la Evrima, in grado di accogliere poco meno di 300 passeggeri, con una proporzione di circa un membro dello staff per ogni ospite a bordo. La peculiarità della nave risiede nei suoi alloggi: lo yacht è infatti dotato di sole suite di lusso di diversa metratura. Le suite sono munite di Wi-Fi, servizio in camera 24 ore su 24, macchina del caffè e perfino un assistente personale che assiste i passeggeri nelle prenotazioni dei ristoranti (a bordo ce ne sono cinque in tutto), delle escursioni a terra e tanto altro.

Il rischio desertificazione a Taranto

«Si tratta - commenta Patroni Griffi - di un palinsesto abbastanza completo. Una buona stagione, in linea di massima. Certo, con qualche nave in meno ma Bari ne perde molte di più. Considerato poi che dopo la rinuncia di Msc il porto di Taranto, che tra l’altro era stato premiato come migliore destinazione crocieristica del 2022, rischiava la desertificazione, da pugliese non posso prendermela più di tanto se lo scalo ionico rimane sulla mappa del settore. Io tifo sempre per la Puglia e il fatto che Taranto salvi la stagione e abbia una nave di una delle compagnie maggiori, nonostante questo accada a scapito del mio sistema portuale, non può che rallegrarmi». Detto questo, sottolinea, «il calendario di Brindisi sarà sicuramente buono e superiore a quello di Taranto».

Il caso Venezia e gli effetti sull'Adriatico

Ma quanto accaduto in questi giorni è la punta dell’iceberg di un problema denunciato da tempo sia da Patroni Griffi che da molti altri colleghi presidenti: il “caso Venezia”. Con le grandi navi impossibilitate ad affacciarsi sul bacino di San Marco, le crociere nell’Adriatico rischiano infatti di perdere buona parte del loro appeal. Tant’è vero che il numero delle navi in questo tratto del Mediterraneo si è ridotto drasticamente, con conseguenti rimodulazioni di itinerari da parte delle compagnie. «Da tanto tempo - rivendica il presidente - insieme ad altri colleghi stiamo denunciando il problema ed i suoi possibili effetti, tra i quali quelli occupazionali, considerato che ci sono tantissime persone che lavorano nel settore della crocieristica».

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