Solo contratti per 4 mesi: alla Coemi salta l’accordo

Solo contratti per 4 mesi: alla Coemi salta l’accordo
di Elda DONNICOLA
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Sabato 17 Giugno 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 18:57
A distanza di una ventina di giorni dalla sottoscrizione in Prefettura di un accordo che faceva salva l’intera platea dei lavoratori ex Coemi, l’incontro che si è svolto ieri mattina in Confindustria, proprio come se si trattasse di un gioco dell’oca, fa tornare alla casella d’inizio. Nulla di fatto per la ricollocazione dei 12 esuberi per i quali era stato sottoscritto un accordo di ricollocazione davanti all’ex prefetto Annunziato Vardè. Le aziende che si erano rese disponibili alle assunzioni hanno proposto contratti a tempo determinato che vanno da 2 a 4 mesi. Cgil, Cisl e Uil sostengono di aver immediatamente allertato il neo prefetto Valerio Valenti. 
In pratica, la Coemi era l’azienda che si occupava delle manutenzioni elettro-strumentali per conto di Versalis, Enipower e Basell, ma la gara d’appalto che si è svolta ha messo fuori dallo stabilimento questa azienda e siglato il lasciapassare per Impes e TsImpianti. Coemi ha dichiarato immediatamente 27 esuberi, tanti quanti erano i lavoratori impegnati in quell’appalto, mentre le ditte subentranti hanno altrettanto immediatamente fatto sapere che non tutti i lavoratori avrebbero trovato spazio nelle loro maglie. Tutto legittimamente sacrosanto per le aziende, se non fosse per il problema sociale di lasciare a casa una parte dei lavoratori e determinare il precedente che alle prossime gare d’appalto potrebbe accadere la stessa cosa. E di gare d’appalto nei prossimi mesi ne sono previste diverse. 
La vertenza era approdata subito in Prefettura. Al contempo i lavoratori hanno scioperato per una decina di giorni. Sciopero che ha coinvolto tutti i lavoratori dell’indotto riscontrando una grande partecipazione dettata dalla consapevolezza che il problema dei lavoratori ex Coemi potesse essere di molti altri in un futuro molto prossimo. 
Ingenti sono stati inoltre, anche i danni causati dallo sciopero alle grandi aziende del petrolchimico, in particolare a Versalis che ha rischiato, ad un certo punto, persino di dover fermare l’impianto di cracking.
 
Nel frattempo il numero dei lavoratori da ricollocare sono scesi a 12 in quanto alcuni erano riusciti a trovare ricollocazione in autonomia. 
Dopo una serie di incontri coordinati dall’ex prefetto Annunziato Vardè, lo scorso 25 maggio si è giunti all’accordo che sembrava aver messo la parola fine, in maniera positiva, alla vertenza. Il prefetto Vardè infatti, aveva chiesto a Confindustria di svolgere le consultazioni tra tutte le aziende del petrolchimico per verificare la possibilità di trovare posto per 12 ricollocazioni. Alla fine l’accordo ha stabilito che in 5 sarebbero andati a Impes e Tsimpianti, gli altri sette nelle altre aziende che si erano rese disponibili.
Sembrava fatta, insomma. Bastava dare gambe a quanto stabilito il Prefettura. E per questo ieri mattina si è svolto un incontro in Confindustria. Ma in sede confindustriale le cose non sono andate per il verso giusto e sperato. «Il tavolo in Confindustria per la vertenza Coemi è saltato – afferma il segretario della Cgil Antonio Macchia – perché non viene rispettato l’accordo sottoscritto in Prefettura. Ai lavoratori si vuole garantire solo un contratto a tempo determinato che va dai due ai quattro mesi. È un fatto gravissimo».
Insomma, sembra tutto da rifare e nel frattempo la tensione tra i lavoratori torna a salire. «E’ probabile che ci troveremo lunedì mattina in assemblea con i lavoratori davanti ai cancelli del petrolchimico – annuncia il segretario Fim Cisl Michele Tamburrano – insieme a loro stabiliremo cosa fare».
Intanto nel pomeriggio di ieri, i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil hanno informato il prefetto Valenti. 
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